PRESERRE (CZ) – TRASVERSALE, PUNGITORE “STOPPA” LE VOCI: «NON MI CANDIDO»
“Falsa” la notizia di una scesa in campo del presidente del Comitato
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 15 GENNAIO 2018 – “Io non mi candido, ma il Comitato dirà certamente la sua in questa campagna elettorale”.
Il presidente del Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato”, Francesco Pungitore, ribadisce con fermezza la propria posizione rispetto alle elezioni del prossimo 4 marzo.
“Qualche buontempone – sottolinea il presidente – continua a propalare la falsa notizia di una mia candidatura alla Camera. Lo ripeto per l’ennesima volta: non ho mai avanzato una tale richiesta e, come ho sempre dichiarato pubblicamente, è una prospettiva che non mi affascina né mi interessa”.
“Ritengo – sottolinea Pungitore – che si possa fare buona politica per il territorio anche e soprattutto attraverso l’impegno civile, quotidiano, dal basso. Lo stiamo dimostrando ormai da anni, con le azioni incisive del nostro Comitato civico che sta portando avanti un proprio programma di sviluppo, grazie al supporto di tantissime persone che si danno da fare con grande generosità e senza chiedere nulla in cambio”.
Un programma che il sodalizio di cittadini si prepara a discutere con tutti i partiti già protagonisti della contesa elettorale.
“Spingiamo per affermare i bisogni delle nostre aree interne – prosegue il presidente. – Confermo quanto già espresso in una precedente nota del direttivo: al momento, il dibattito politico è fermo, stagnante. Quando si parla di programmi, lo si fa in maniera retorica e fumosa.
In particolare, poi, nel nostro collegio di riferimento assistiamo alla solita manfrina delle promesse e degli scambi di favori tra amici. Un andazzo diffuso che ha tragicamente condannato questo territorio alla desertificazione”.
Secondo Pungitore, invece, sarebbe opportuno “fissare l’attenzione su pochi punti chiave, concreti e realizzabili: infrastrutture, a cominciare dalla Trasversale delle Serre, un vero programma d’area, con il recupero delle identità territoriali e delle conseguenti vocazioni produttive, un serio piano di conurbazioni tra comuni”.
Stimoli per un confronto che, però, “ancora stenta a decollare”.