PRESUNTI INTERVENTI SANITARI SENZA AUTORIZZAZIONE, SEQUESTRATI 9 MILIONI A CLINICA PRIVATA VIBONESE
Due amministratori struttura indagati per presunta truffa
Fonte: ANSA.IT CALABRIA
– VIBO VALENTIA – 25 APRILE 2024 – All’interno di una clinica privata di Vibo Valentia venivano eseguite indebitamente interventi chirurgici di carattere ambulatoriale, anche in campo oculistico, in assenza, per questa specifica branca, sia dell’autorizzazione sanitaria per l’esercizio sia dell’accreditamento con l’Azienda sanitaria.
Con tale accusa, ipotesi tutta da verificare nell’ambito del procediemento penaale, i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, coordinati dalla Procura di Vibo Valentia, hanno eseguito un provvedimento del Gip per il sequestro preventivo di oltre 9 milioni di euro nei confronti di una clinica privata di Vibo convenzionata con il Servizio sanitario regionale e, in subordine, dei due amministratori succedutisi nel corso degli anni, indagati per truffa ai danni della locale Azienda sanitaria provinciale.
Le indagini, condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, hanno permesso di ipotizzare che la clinica, sebbene autorizzata e accreditata per l’esecuzione in convenzione di prestazioni in diverse discipline, dal 2012 al 2022, in seguito alla stipula con l’Asp di specifici contratti, avrebbe eseguito indebitamente gli interventi in campo oculistico.
Conseguentemente l’Asp sarebbe stata tratta in inganno nella stipula dei contratti dal possesso dei requisiti falsamente dichiarati dai rappresentanti della clinica e i contratti di affidamento delle prestazioni sanitarie avrebbero dato luogo a un ingiusto profitto, con conseguente danno per le casse pubbliche, per oltre 9 milioni di euro.
Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza, solo nel 2022 la clinica ha avanzato richiesta della specifica autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria per la branca di oculistica e la relativa istruttoria amministrativa è tuttora in corso.
L’autorizzazione sanitaria è necessaria per esercitare l’attività medica, mentre l’accreditamento, ottenuto solo a seguito del comprovato possesso di ulteriori requisiti, consente di agire per conto del Sistema sanitario regionale.
Dalle indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, scrive il gip, è emerso che nelle annualità 2012-2022 nella casa di cura in questione sarebbero “stati eseguiti vari interventi chirurgici nella disciplina oculistica (cataratta, impianti del cristallino etc) con imputazione del costo al Sistema sanitario regionale, sebbene la medesima fosse priva sia della prevista autorizzazione sanitaria per l’esercizio che del necessario accreditamento con il Servizio sanitario regionale calabrese”.
Sono indagati per presunta truffa, oltre alla stessa casa di cura, anche due presidenti del consiglio di amministrazione della struttura succedutisi nel tempo.