PRIMO PIANO – CATANZARO – Grazioso Manno: “Il prefetto Reppucci ha chiarito e io gli credo”
Grazioso Manno
Il presidente del consorzio di bonifica “Ionio Catanzarese” prende posizione sulla vicenda della rimozione dell’ex prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci schierandosi apertamente dalla sua parte
di Franco Polito
CATANZARO – 24 GIUGNO 2014 – Lo dice senza giri di parole. «Io gli credo». Il presidente del consorzio di bonifica “Ionio Catanzarese” Grazioso Manno non ha dubbi. L’ex prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, recentemente rimosso dal suo incarico prefettizio a Perugia per una frase sulla tossicodipendenza, è persona e uomo di Stato come pochi.
«Ho conosciuto Antonio Reppucci – sottolinea Manno – ho potuto parlare con lui anche in via riservata. L’ho incontrato in occasioni ufficiali, ho sentito e apprezzato i suoi appassionati interventi, in incontri, convegni e riunioni. Finalmente un prefetto “diverso”: un vero uomo dello Stato ma, soprattutto, un vero uomo: sempre presente, disponibile, vicino a tutti (sindaci, istituzioni e semplici cittadini). Così dovrebbero essere tutti coloro che, a vario titolo, rivestono ruoli di qualunque tipo. Ed allora mi domando?».
Manno, guardando a come vanno le cose in Italia, si chiede: «E’ mai possibile che, in un Paese come il nostro, in cui accade di tutto e di più, nel quale tanti autorevoli personaggi dovrebbero vergognarsi per il loro agire quotidiano disprezzabile sotto tutti i punti di vista, dove ogni giorno assistiamo con grande sconcerto a scandali ad altissimi livelli, è mai possibile, che per una frase, certamente non condivisibile e condannabile, debba essere stroncata la carriera di un uomo che ha dimostrato con i fatti, come si combatte la malapolitica ed il malaffare e come si sta vicino ai cittadini? Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”».
Infine la certezza e l’invito al ministro Alfano. «Il Prefetto Reppucci ha chiarito: io gli credo– conclude Manno – Il ministro Alfano farebbe bene a riconsiderare la vicenda e tornare sui suoi passi; perdere un Prefetto come Reppucci, per lo Stato, sarebbe come per ognuno di noi rinnegare un leale amico di sempre. Di Prefetti come Reppucci ne abbiamo tanto bisogno!»