14 Giugno 2021
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PROGETTO CIPPARRONE, LA FOTOGRAFIA COME ARCHIVIO DEL TERRITORIO CALABRESE
Loredana Ciliberto Caterina Martino Anna Cipparrone
Diventa permanente la mostra curata dall’ associazione culturale “Fata Morgana”. Donare le stampe fotografiche dell’esposizione a Villa Rendano
di REDAZIONE
COSENZA – 14 GIUGNO 2021 – Diventa una mostra permanente quella curata dall’Associazione Culturale “Fata Morgana”, parte del più ampio progetto artistico-scientifico nato con lo scopo di promuovere la cultura fotografica nel territorio calabrese attraverso l’opera inestimabile lasciata da Luigi Cipparrone.
Dopo un lungo lavoro di ricerca e il grande successo ottenuto durante i diversi eventi di divulgazione organizzati, l’Associazione ha deciso di donare le stampe fotografiche della mostra a Villa Rendano.
L’obiettivo della donazione alla Fondazione Giuliani è di rendere gli scatti fruibili e accessibili dal grande pubblico, in particolar modo quello della città di Cosenza che avrà modo di rivedere attraverso le fotografie di Cipparrone angoli, vicoli e luoghi della città vecchia ormai molto cambiati.
L’evento è stato caratterizzato da 4 seminari per 4 settimane, una giornata di studi con 3 panel e 14 relatori tra cui studiosi, ricercatori e fotografi provenienti da tutta Italia, e infine circa 100 partecipanti all’inaugurazione della mostra per un totale di oltre 200 visitatori nei 5 giorni di esposizione.
Questi i numeri degli eventi del progetto “Luigi Cipparrone (1947-2013). La fotografia come archivio del territorio calabrese”, curato da Loredana Ciliberto e Caterina Martino e volto a valorizzare la figura di Luigi Cipparrone, artista della fotografia contemporanea calabrese.
«Tutti gli eventi che si sono succeduti negli ultimi due mesi ci hanno riempito di orgoglio – ha commentato l’ideatrice e coordinatrice scientifica del progetto Caterina Martino – perché abbiamo contribuito a promuovere, in questo difficile periodo storico, la cultura fotografica sul territorio calabrese.
Tutti gli eventi organizzati hanno avuto un ottimo riscontro, anche da parte delle persone che avevano conosciuto Luigi Cipparrone ma che non avevano idea della mole di lavoro che aveva svolto e dell’immenso fondo fotografico che ci ha lasciato. Abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati e ora che il progetto si avvia alla conclusione ci auguriamo di poter proporre in futuro ulteriori iniziative».
Il ciclo di seminari e la giornata di studi hanno permesso di studiare, scoprire, analizzare e valorizzare il lavoro di Cipparrone sulla Calabria e contestualizzare la sua documentazione e rappresentazione del patrimonio culturale calabrese all’interno del panorama fotografico nazionale e internazionale, dando vita a una primissima forma di ricerca sul suo fondo fotografico, non ancora archiviato.
La mostra ha dato modo agli spettatori di vedere e ricordare l’opera di Cipparrone sulla parte antica della sua città, Cosenza, e di vivere un’esperienza multimediale e multisensoriale attraverso l’evento organizzato per l’inaugurazione.
Il passo successivo del progetto sarà una prima catalogazione dei dieci scatti protagonisti della mostra nel repository istituzionale dell’Università della Calabria tramite la BAU-Biblioteca di Area Umanistica.
Un deposito simbolico da parte dell’Associazione culturale “Fata Morgana”, che spera di incrementare in futuro la catalogazione e rendere fruibile il patrimonio di Cipparrone a un pubblico sempre più vasto di ricercatori, studiosi e pensatori, nel contesto tutelato e scientifico universitario e bibliotecario.
Verrà inoltre realizzato un catalogo che conterrà gli scatti della mostra, le relative descrizioni e alcuni testi iniziali per riepilogare gli eventi parte del progetto.
“Luigi Cipparrone (1947-2013). La fotografia come archivio del territorio calabrese” è stato realizzato con il finanziamento della Regione Calabria e con il patrocinio di Comune di Cosenza, Comune di Rende, Associazione “L’impronta. culture fotografiche”, MAON – Museo dell’arte dell’Otto e del Novecento, Associazione Culturale Centro per l’arte e la cultura “A. Capizzano”, la Fondazione Attilio e Elena Giuliani, l’Unical, il DISPeS, la BAU, il Cineclub Canudo e con la collaborazione del Servizio Automazione Biblioteche.