PROVINCIA CATANZARO, STOCCATA DEL PRESIDENTE MORMILE AL GRUPPO PD: «TEMPO SEMPRE GALANTUOMO»
Riceviamo e pubblichiamo:
CATANZARO – 25 MARZO 2023 – «Dico subito per non deludere i consiglieri PD almeno sotto l’aspetto del folklore – considerata la loro autorevolezza in materia – che l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro continua regolarmente ad accreditare gli stipendi ai propri dipendenti: li rassicuro sul fatto, considerato che i tre insistono nei loro interventi sull’argomento, come stupiti e quasi infastiditi che ciò accada, quando in tutta evidenza, a loro dire, la mia “allegra gestione” dell’Ente dovrebbe esserne inevitabile causa.
Forse che, in assenza di valide ragioni, la pratica jettatoria è la nuova frontiera del PD in Provincia? Nel dubbio adeguiamoci con i dovuti scongiuri; dopo che, torno a ribadire che gli atti adottati dall’Amministrazione provinciale di Centrodestra, insediatasi da ottobre 2022, sono null’altro che la logica ed oramai necessaria conseguenza del cambio di rotta voluto, oltre che l’attesa risposta all’avvio dello sradicamento di antiche e per taluni comode logiche gestionali.
L’Amministrazione Provinciale di Catanzaro ha un ruolo ed una dignità che vuol difendere, che non può conciliarsi con le “stranezze” e le attese mal riposte dei consiglieri Gallello, Deonofrio e Mercurio, cui, dimenticano, fa difetto l’inequivocabile risultato elettorale (e quindi qualche domanda, anche, sulla loro qualità potrebbero porsela) ed una coesione politica e gestionale, quotidianamente attiva ad ogni livello, che non lascia spazio a sterili insinuazioni.
Il tutto appare ancora più singolare se si tiene conto del fatto che le dichiarazioni provengono da esponenti politici che dovrebbero conoscere la realtà dell’Ente, con particolare riferimento alla crisi economico finanziaria che attanaglia la Provincia già da qualche anno, e non soltanto la frequentazione dell’Albo Pretorio, ma a questo punto per non arrecare disturbo ai consiglieri PD faremo in modo di applicare la settimana corta.
Comunque, per diritto di replica e dovere di fornire delle informazioni trasparenti ai territori amministrati, oltre che per offrire una diversa chiave di lettura ai consiglieri provinciali del PD, rispetto a quella dagli stessi artatamente utilizzata, proviamo ad argomentare su aspetti ritenuti salienti.
L’atto di indirizzo dettato dall’Amministrazione Provinciale, sull’affidamento dei lavori di manutenzione delle strade, è stato motivato dalla necessità di ottimizzare i costi degli interventi previsti, privilegiando la realizzazione di interventi di sfalcio dell’erba, in accoglimento della esigenza da più parti rappresentata di messa in sicurezza delle strade, con conseguente economia di spesa.
Ne sono derivati preoccupanti segnali di allergia alla realizzazione di interventi in economia, con manifestazioni di ostinata avversione all’atto deliberato.
Da corretti interlocutori politici, seppure di orientamento diverso, ci si sarebbe attesa una leale interlocuzione sulla individuazione dei soggetti deputati a dettare gli indirizzi, che come noto non sono atti di gestione.
Se ad un atto di indirizzo politico, dettato dal rigore e dalla necessità di ottimizzare i costi, non segue la capacità di gestire il cambiamento richiesto e di favorire un diverso processo, suggerendo le corrette modalità per raggiungere gli obiettivi posti, qualche domanda la politica è obbligata a farsela, quanto meno per essere onesti, prima che con gli altri, con sé stessi.
Stucchevole poi la presa di posizione sulla intervenuta modifica della macrostruttura organizzativa dell’Ente, utilizzando quale foglia di fico il presunto stravolgimento dell’assetto organizzativo consolidato che era presente nell’Ente da anni: a chi tornava utile tale “consolidata” organizzazione?
Certo i risultati sperati e fiabescamente descritti dai consiglieri PD, in tutta evidenza, non sono stati prodotti e viene da chiedersi ove mai siano stati riscontrati.
Questa Amministrazione al momento dell’insediamento ha trovato un Ente ripiegato su sé stesso, incapace di fornire risposte concrete alle richieste di cambiamento ed orientato ad agire sulla base della “consuetudine”, ultima tra le fonti del diritto.
Quando un Consigliere provinciale, anziché preoccuparsi degli innumerevoli problemi di cui soffre un territorio ed offrire la propria collaborazione, presta attenzione allo stipendio dei Dirigenti, disciplinato dalle leggi e dalle norme contrattuali, tradisce di avere esaurito ogni argomento politico. Ed è di questo che oggi questa Amministrazione è incredibilmente chiamata ad occuparsi!!!
Per cui, non per pregio ma per Trasparenza, le domande dei Consiglieri Provinciali del PD non possono restare inevase, quindi atte solo ad alimentare una sterile polemica.
Si rammenta ai consiglieri Gallello, Deonofrio e Mercurio, ove non ne avessero avuto conoscenza, che con deliberazione n. 78 del 20/04/2022 il Presidente della Amministrazione uscente approvava la Macrostruttura dell’ente (ed anche la microstruttura, atto tipicamente di competenza dei Dirigenti), che pur dichiarata “consolidata” in verità non ha nemmeno avuto il tempo di essere rodata, dotandosi di n. 3 Aree, ciascuna composta da 3 Settori ed una miriade di servizi, il tutto in piena crisi finanziaria e con un piano di riequilibrio in corso di predisposizione.
Pur in presenza di soltanto 2 Dirigenti ed un Segretario generale venivano create 3 Aree e 9 Settori, la cui direzione deve essere affidata a Dirigenti. Nella logica rappresentata dai Consiglieri Provinciali del PD occorre domandarsi a chi servivano i Settori in assenza di Dirigenti?
Forse a garantire gli interim ai Dirigenti?
Ed a chi tornavano utili le Aree?
Forse erano utili per la maggiorazione della retribuzione degli stessi Dirigenti? Giocoforza, come da previsione contrattuale, anche al Segretario Generale ne conseguiva un beneficio: il “galleggiamento” (che accade da circa 20 anni e che viene improvvisamente scoperto oggi dai consiglieri PD).
Giova rammentare che l’ultima contrattazione decentrata sul personale dirigente (DUE) (non deliberata dal Presidente) ammontava tra posizione e risultato a 434 mila euro, cui guarda il caso si aggancerebbe il famoso galleggiamento dell’allora segretario generale.
Quanto alla lamentata mancata gestione del servizio di Segreteria Generale, in convenzione con altri Enti “per conseguire risparmi di spesa” (in verità mai conseguiti, per essere stata sciolta ancor prima di essere avviata) si coglie l’occasione per comunicare che in accoglimento dell’invito rivolto, è in corso la ricerca di comuni con i quali gestire in forma associata il servizio.
Un ulteriore appunto deve essere sollevato: la carenza di trasparenza, nonostante le previsioni normative e le previste sanzioni, non risultano pubblicati i redditi degli incaricati di posizioni apicali, altra pecca alla quale questa amministrazione è chiamata a porre rimedio.
Invero, risulta comprensibile la preoccupazione manifestata per il ripristino della figura del Direttore Generale, tenuto conto del rilevante onere economico connesso, ancorché immaginata necessaria alla riorganizzazione ed a tutt’oggi non decretata dal Presidente: un cambio di passo credibile sarà, di certo, quello di dotarsi di figure capaci di esprimere senso di appartenenza alla Pubblica Amministrazione.
Chi esercita la critica ha un compito semplice rispetto a chi deve quotidianamente confrontarsi con una ingombrante eredità. I consiglieri uscenti hanno perduto la loro occasione di fare bene, ed i conti dell’Ente ne sono testimoni inoppugnabili.
Quanto ai servizi autonomi, si ricorda che ciascun Ente può dotarsi, in piena autonomia, dell’organizzazione più funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi, per di più in presenza di un ridotto numero di Dirigenti.
La creazione di servizi autonomi è dettata dall’esigenza di ridurre i Settori. La guida dei Servizi Autonomi verrà affidata a degli incaricati di posizione di elevata qualificazione.
Neanche chi è digiuno dei più elementari principi di sana gestione amministrativa, potrebbe avere l’ardire di paventare un governo Presidenziale dei servizi autonomi. I servizi saranno gestiti, a parità di costi, dagli incaricati di elevata qualificazione e dipenderanno, quanto alla gestione giuridica, dal Segretario Generale (avete letto bene, Segretario Generale).
Soltanto chi non lavora non commette errori e soltanto gli stolti non ammettono i propri errori e ciò che potrà essere migliorato sarà, sempre, oggetto di rivalutazione.
Questa Amministrazione si è proposta di lavorare con serietà per risanare l’Ente Provincia, consapevole di dover costruire sulle macerie, abilmente lasciate da quanti oggi si offrono quali censori e garanti.
Il tempo è sempre galantuomo ed ai “galleggianti” l’ardua sentenza».