PROVINCIA DI COSENZA, ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO
Ecco i nomi e le liste
Fonte: CORRIEREDELLACALABRIA.IT
– COSENZA – 21 DICEMBRE 2023 Avranno anche scarso appeal, non trattandosi di voto “popolare” bensì delegato a pochi eletti – in senso letterale – eppure le Provinciali anche stavolta racconteranno le traiettorie e gli equilibri della politica locale al di là del dato numerico e delle performance dei singoli candidati.
È Pasquale De Franco (Ad maiora) il candidato che ha preso più voti (5706): nella lista di centrodestra è seguito da Giancarlo Lamensa (5180) mentre Antonio Russo e Mario Bruno (rispettivamente 1414 e 419 voti) restano fuori dal Consiglio; per la lista un totale di 12719 preferenze.
In Azione viene eletto Ferdinando Nociti (4293 voti sul totale di 8293) mentre in Italia del Meridione il più votato è Andrea Algieri (2707 su 8171), leghista.
La lista più votata è quella di Forza Italia (31259) seguita da Provincia democratica (26248): entrambe eleggono 4 consiglieri e cioè Alfonso D’Arienzo (5231), Francesco Chiaravalle (5208), Carmine Lo Prete (4798) e Francesco Morelli (4221) per il partito di centrodestra; Giuseppe Ciacco (4320), Rosellina Madeo (4151), Salvatore Tavernise (4018) e Pino Capalbo (3801) tra i democrat.
I risultati pubblicati sul portale dell’ente sono ancora ufficiosi.
Questi dunque i 12 consiglieri che – in attesa dell’ufficializzazione – comporranno il nuovo organo provinciale: la riduzione del numero (in passato erano 16) rappresenta un ulteriore dato di attenzione – secondo Marcello Manna sarebbe l’elemento politico più importante – legato com’è allo spopolamento della nostra provincia, scesa sotto i 700mila residenti.
L’andamento delle votazioni
Al momento della chiusura delle votazioni (ore 22) avevano votato 1430 elettori, pari al 80,11% degli aventi diritto (1.785), nello specifico: nel seggio principale (fascia arancione) votanti 208 su 247 iscritti nella lista sezionale (84,21%), nel seggio principale (fascia verde) 55 votanti su 58 iscritti (94,83%), nella sottosezione n. 1 (fascia rossa) 128 su 136 (94,12%), nella sottosezione n. 1 (fascia grigia) 217 su 241 (90,04%), nella sottosezione 2 (fascia azzurra da Acquaformosa a Domanico) 265 su 359 (73,82%), nella sottosezione n. 3 (fascia azzurra da Falconara Albanese a Parenti) 288 su 371 (77,63%) e infine nella sottosezione n. 4 (fascia azzurra da Paterno Calabro a Zumpano) 269 su 373 (72,12%).
Alle 17 avevano votato 913 elettori, pari al 51,15% degli aventi diritto (1.785) mentre il primo rilevamento (ore 12) riportava la cifra di 352 (19,72%).
Gli schieramenti in campo
Azione esordiva elettoralmente, così come a Catanzaro, con una lista dal nome molto locale – “Azione per Cosenza e l’Arberia”, che ha dovuto ottenere la delega notarile del leader Carlo Calenda – corredata però dal simbolo di partito: polemiche nei giorni scorsi dal circolo Pd di Spezzano Albanese per la candidatura del sindaco Ferdinando Nociti proprio nel cartello calendiano.
Più in generale, tra le cinque liste presentate per le Provinciali di Cosenza, tre sono indicativamente annoverabili nel centrodestra: Forza Italia com’era prevedibile – considerando che si è nel territorio che esprime il presidente della Regione Roberto Occhiuto – corre con il proprio simbolo, mentre Lega e Fratelli d’Italia correvano aggregate come due anni fa nella lista “Ad Maiora”, anche in questo caso un esito prevedibile visto che salviniani e meloniani scontano ancora una minore rappresentanza istituzionale.
E in corsa anche qui, come due anni fa, Italia del Meridione del sindaco di Castrolibero Orlandino Greco. Ma molta attenzione viene riservata al centrosinistra e al Pd, dopo le forti tensioni interne (qui il dizionario della crisi) culminate nelle scorse settimane nell’autosospensione del segretario provinciale Vittorio Pecoraro, da tempo in forte contrapposizione con i consiglieri regionali Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci.
Nelle scorse settimane si era ventilata l’ipotesi di due liste ma alla fine in campo ce n’era solo una, a trazione democrat, che secondo i bene informati segnala una “tregua armata” nei rapporti tra le due aree del Pd in lotta: “Provincia democratica”, forte anche del sostegno dell’area del sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, sostegno che invece due anni fa non ci fu e in parte agevolò la vittoria del centrodestra.
Ora, appena sarà passata la notte, dopo il momento dei conteggi arriverà il tempo dell’analisi. (euf)