6 Gennaio 2020
135
“QUANDO PARLA IL CUORE”, IL RAPPORTO CON DIO NEI VERSI DI GIOVANNI SESTITO
Presentato a Chiaravalle Centrale il suo nuovo libro di poesie, tra musica e liriche recitate
di REDAZIONE
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – Poesie e musica a Chiaravalle Centrale.
I versi dello scrittore Giovanni Sestito, autore del libro “Quando parla il cuore”, sono stati salutati da un numeroso pubblico che ha assistito alla presentazione del volume.
L’iniziativa, moderata dalla giornalista Annamaria Colabraro, è stata introdotta dai saluti del parroco, don Roberto Celia, del sindaco, Domenico Donato, e dalla relazione del giornalista Francesco Pungitore.
A seguire, gli applauditi interventi musicali dei maestri Giampaolo e Vincenzo Macrì, inframmezzati dalle rime dell’autore, brillantemente recitate da Caterina Menichini, Paola Sangiuliano, Teresa Tino, Gregorio Calabretta e Alfredo Battaglia.
Lo scrittore e poeta Giovanni Sestito, da anni impegnato in importanti attività sociali e benefiche finalizzate a migliorare concretamente la vita delle persone con disabilità, per rendere reale la loro inclusione nelle comunità in cui vivono, nel raccontare la sua nuova esperienza letteraria, ha trasmesso emozioni, entusiasmo, speranza.
L’orizzonte di senso entro il quale si muove l’intera architettura del suo libro è il nostro rapporto con Dio.
“Nostro” in quanto singoli uomini che hanno coscienza di esistere e confrontano se stessi con l’idea innata di una alterità più grande, eterna, onnipotente, fonte della creazione.
Ma cos’è questo Dio? Cos’è questa origine del Tutto alla quale ci richiamiamo, volenti o nolenti: chi crede, perché su di esso struttura il proprio cammino terreno, magari nella speranza di un aldilà futuro migliorativo; chi non crede, in termini contrappositivi, con la negazione di anima e spirito e la riduzione della vita a corpo e materia?
Giovanni Sestito risponde a questa domanda indicandoci una possibile strada per dipanare l’enigma e giungere alla conoscenza: la poesia. Già Blaise Pascal, filosofo francese del 1.600, affermava che “è il cuore che sente Dio, non la ragione”.
L’esprit de finesse contrapposto all’esprit de géométrie. Con una sensibilità molto vicina a questo splendido aforisma di quattrocento anni fa, Sestito ci porta a riscoprire questa potente capacità intuitiva, sovrarazionale, del nostro pensiero. E’ una via di conoscenza che supera le capacità della ragione e che, per esprimersi, ha bisogno del linguaggio dell’arte, del sentimento.
In questo spazio intimo dell’anima, in questa dimensione della nostra interiorità umana che richiama anche le condizioni proprie del silenzio e della preghiera, possiamo provare a sciogliere il dilemma, chiedendo a Dio di manifestarsi proprio lì al centro del nostro cuore. E magari lo sentiremo con noi, più vicino di quanto si possa immaginare.
“Fammi compagnia notte lucente” scrive Giovanni Sestito. E quale compagnia è più ambita di quella che dona pienezza di felicità.