RAGAZZA SBRANATA DAI CANI NEL SOVERATESE, INDAGATI SCELGONO L’ABBREVIATO
Attraverso gli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Cicino hanno comunicato al Giudice dell’udienza preliminare la volontà di accedere al rito alternativo che prevede, in caso di condanna, uno sconto di pena di un terzo
Fonte: di Edoardo CORASANITI (LANUOVACALABRIA.IT)
PRESERRE (CZ) – 28 SETTEMBRE 2022 – Hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato Pietro Rossomanno, 46 anni, titolare di un’azienda zootecnica di allevamento di ovini e caprini e Maria Procopio, 68 anni, imputati nell’ambito della morte di Simona Cavallaro, la ventenne di Soverato uccisa da un branco di circa 15 cani a Satriano nell’agosto del 2021.
E’ quasi finita l’estate quando Simona è in compagnia di un amico, arriva nella montagna di Satriano e subisce un’aggressione mortale all’interno dell’area picnic: a ucciderla un branco di maremmani, posti a protezione del gregge. Dopo poche ore il referto dei medici scrive shock emorragico. Per Soverato resta ancora una tragedia difficile da digerire.
Attraverso gli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Cicino, gli imputati Rossomanno e Procopio ieri mattina hanno comunicato al Giudice dell’udienza preliminare la volontà di accedere al rito alternativo che prevede, in caso di condanna, uno sconto di pena di un terzo.
Rossomanno è accusato di omicidio colposo, abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo e deturpamento, imbrattamento di cose altrui e invasione di terreni o edifici., mentre Procopio esclusivamente di deturpamento e imbrattamento di cose altrui e invasione di terreni o edifici.
Durante l’udienza di oggi si sono costituiti parte civile per tutti i capi di imputazione il Comune di Satriano, la mamma e il fratello della ragazza. La difesa degli imputati ha posto l’eccezione per di difetto di legittimazione per il capo D (relativo alla presunta invasione di un terreno confiscato), il giudice ha accolto l’eccezione e ha rigettato la costituzione di parte civile del Comune e dei familiari della vittima in relazione al capo contestato.
Si ritorna in aula il prossimo 10 gennaio, quando toccherà alla Pm Irene Crea chiedere la condanna o meno degli imputati.
Successivamente, la parola passerà alla difesa.