25 Maggio 2015
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REGGIO CALABRIA – Le condizioni dei braccianti agricoli nel rapporto dei Medici per i diritti umani
Al centro dell’iniziativa, un quadro di privazione dei diritti più elementari che non riguarda solo il Meridione ma che interroga l’intera comunità nazionale
di REDAZIONE
REGGIO CALABRIA – 25 MAGGIO 2015 – E’ attesa per domani nel municipio di Reggio Calabria la presentazione di “Terraingiusta”, il rapporto di Medu – Medici per i Diritti Umani – sulle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri in agricoltura.
Un quadro di privazione dei diritti più elementari che non riguarda solo il Meridione ma che interroga l’intera comunità nazionale. Fra gli ospiti Giuseppe De Marzo, coordinatore della Campagna Miseria Ladra di Libera-Gruppo Abele.
Il 25 agosto 1989, Jerry Masslo, rifugiato sudafricano, veniva assassinato a Villa Literno in Campania all’interno di un casolare fatiscente dove viveva con altri braccianti. Vittima, prima di tutto, di un clima di grave discriminazione, Masslo si trovava lì per lavorare alla raccolta del pomodoro, portata avanti da migliaia di migranti in condizioni disumane. Un quarto di secolo dopo, il rapporto Terraingiusta, frutto di undici mesi di intervento in cinque territori particolarmente significativi del Meridione d’Italia, denuncia la drammatica attualità delle condizioni di sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura: lavoro nero o segnato da gravi irregolarità contributive, sottosalario, caporalato, orari eccessivi di lavoro, mancata tutela della sicurezza e della salute, difficoltà nell’accesso alle cure, situazioni abitative ed igienico-sanitarie disastrose.
Per undici mesi, da febbraio a dicembre 2014, le unità mobili di Medici per i Diritti Umani (Medu) hanno prestato prima assistenza medica e orientamento socio-sanitario in differenti territori dell’Italia meridionale e centrale. Seguendo il ciclo delle stagioni agricole i team di Medu si sono spostati dalla Piana di Gioia Tauro in Calabria, alla Piana del Sele in Campania, dal Vulture Alto Bradano in Basilicata all’Agro pontino nel Lazio. Nel periodo estivo è stata inoltre monitorata la raccolta del pomodoro nell’area della Capitanata in Puglia. Sono stati intervistati 788 migranti, dei quali 744 hanno ricevuto assistenza sanitaria per un totale di 876 consulti medici.
Questo rapporto è dunque il frutto di testimonianze e dati raccolti a partire dalla pratica sanitaria sul terreno. Un’indagine che può rappresentare un valido strumento per la comprensione del fenomeno dello sfruttamento dei braccianti immigrati in alcuni territori significativi del Mezzogiorno d’Italia. In questo senso Terraingiusta vuole essere una fotografia della situazione attuale con le sue criticità più gravi, i tentativi di cambiamento, le poche buone pratiche e le possibili soluzioni. Nel rapporto viene presentata un’analisi comparativa dei differenti territori e si analizzano i primi risultati delle Task force promosse dai governi regionali di Puglia e Basilicata contro lo sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura.
Insieme a Medici per i Diritti Umani, parteciperanno alla conferenza stampa l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e il Laboratorio di Teoria e Pratica dei Diritti dell’Università di Roma Tre (Ltpd). Asgi e Ltpd hanno collaborato a questa indagine svolgendo un’accurata analisi della cosiddetta Legge Rosarno e della sua efficacia nel contrasto dello sfruttamento lavorativo a circa due anni dalla sua emanazione.