5 Settembre 2019
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“RICETTOPOLI” A COSENZA, IN MANETTE NOVE PERSONE
Smercio illegale farmaci, coinvolti medico e farmacisti
di REDAZIONE
COSENZA – 5 SETTEMBRE 2019 – I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e del Gruppo Tutela salute di Napoli hanno eseguito 9 ordinanze agli arresti domiciliari a carico di altrettante persone accusate di avere gestito uno smercio illegale di farmaci oppioidi e 4 interdizioni per un anno dall’esercizio della professione di un medico e 3 farmacisti.
L’operazione, denominata “Ricettopoli”, ha portato alla scoperta di un giro illegale di smercio di farmaci oppioidi a base di ossicodone, alimentato da innumerevoli prescrizioni da parte del medico di base e dalla compiacenza dei farmacisti.
Il sistema, che andava avanti dal 2015, ha determinato, a detta di inquirenti ed investigatori, una consistente truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale.
Nell’ambito dell’operazione sono in corso perquisizioni e sequestri in alcune farmacie di Cosenza.
I reati contestati a vario titolo sono prescrizioni abusive, detenzione e cessione di stupefacenti, truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale e falsità ideologica.
Il medico coinvolto nell’operazione era già stato processato e poi assolto per le stesse accuse contestate con l’operazione di stamane, che ha portato all’emissione di 13 provvedimenti restrittivi per l’indebita prescrizione di farmaci oppiacei.
“Il meccanismo era fin troppo semplice: un medico compiacente che inondava di prescrizioni, che poi erano portate alle farmacie, ben contente di dispensare farmaci molto costosi, e il cerchio si chiudeva con l’assunzione o l’immissione sul mercato di queste sostanze, che hanno lo stesso effetto dell’eroina” ha detto il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa tenuta stamattina.
Nove gli arresti , come dicevamo, e 4 (un medico e tre farmacisti cosentini) le persone interdette.
Ai farmacisti sono stati sequestrati 176.000 euro come equivalente del danno presunto subito dal Servizio sanitario nazionale.
Ma, secondo gli inquirenti, in realtà il traffico sarebbe milionario e si protrarrebbe da una quindicina di anni. Le scatole di questi medicinali costano tra i 50 e gli 80 euro ciascuna.