13 Agosto 2014
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SAN VITO SULLO IONIO (CZ) – La mostra di Fanor Hernàndez ha aperto la rassegna “Un’altra estate”
L’idea della kermesse è di un gruppo di amici emigrati altrove che hanno deciso di «restituire alla terra natia un po’ delle cose imparate fuori dal paese d’origine»
Fonte: articolo e foto di Dario Macrì (Il Quotidiano del Sud, in precedenza denominato Il Quotidiano della Calabria)
SAN VITO SULLO IONIO (CZ) – 13 AGOSTO 2014 – La rassegna “Un’altra estate” che si è aperta a San Vito è un’esplosione di energia in forma culturale che ha sposato lo spirito d’identità del territorio. Un gruppo di amici emigrati altrove, hanno deciso di «restituire alla terra natia un po’ delle cose imparate fuori dal paese d’origine».
Così è nata questa manifestazione culturale, composta da vari eventi e coordinata, fra gli altri, da Franco Brancatella e Carlo Celia. Così Brancatella, giornalista affermato fuori Calabria: «Abbiamo deciso con gli amici di fare ognuno quel che sappiamo offrendolo alla comunità; che si è subito entusiasmata, lavorando volontariamente per le manifestazioni, come un motore che attendeva solamente d’essere innescato. Soprattutto, in queste attività, la gente ha scoperto di lavorare non solo (e non tanto) per gli altri, ma per sé».
Sulla stessa linea d’onda Celia, architetto di riconosciuto prestigio: «Ho dentro la mia Terra. La nostra volontà è dimostrare che è possibile stimolare la voglia di fare di questa gente».
“Un’altra estate” si è aperta con la mostra “Materia e vita”, sculture in bronzo dell’artista Fanor Hernàndez: 13 pezzi della straordinaria collezione del maestro colombiano, per il solo mese di agosto, da Roma si sono trasferiti eccezionalmente nelle piazze, nei vicoli, nei bassi e nelle cantine del centro storico di San Vito sullo Ionio, in ideale collegamento con i siti espositivi dell’Appia antica di Roma, dove rimangono le opere di maggiori dimensioni.
Questa esposizione è nata da un’idea di Celia che già aveva portato la collezione al Museo Nazionale Romano, tra i più prestigiosi musei archeologici del mondo. Del resto l’opera d’arte, secondo Celia «sintesi armonica della bellezza, è senza luogo e senza tempo». Così, con il supporto di Alessandro Hernàndez (figlio dello scultore e «senior account»), un’emanazione di “Materia e vita” è stata catapultata da Roma a San Vito in un ideale legame d’arte antica mediterranea, greca e romana.
Il punto di partenza è il fiume, uno dei luoghi dell’infanzia di Celia e Brancatella, ove offrire una sorta di ricompensa in forma d’arte. L’inaugurazione della rassegna si è chiusa con il concerto “Di là dal fiume e tra gli alberi” del violoncellista Claudio Pasceri, sui temi dello scultore Fanor Hernàndez e dai suoni dei boschi e del fiume.