SANT’AGAZIO, SQUILLACE IN FESTA PER IL MARTIRE “TESTIMONE” DI FEDE AUTENTICA
Mons. Maniago: “Come il nostro patrono, che ha accettato il martirio per sublimare in Dio il suo cambiamento, l’uomo di oggi deve rinnegare il male in tutte le sue forme”
di Franco POLITO
– SQUILLACE (CZ) – 7 MAGGIO 2024 – «Sia per tutti noi un fratello e il “testimone” di un cambiamento individuale».
L’arcivescovo metropolita mons. Claudio Maniago, nell’odierna festività di Sant’Agazio, patrono di Squillace e compatrono dell’arcidiocesi, ha invitato i fedeli radunatisi nella basilica squillacese a “innovare” la propria vita.
«Come Agazio – ha sottolineato ancora il presule -, che ha accettato il martirio per sublimare in Dio la sua fede e il suo cambiamento, l’uomo di oggi deve rinnegare il male in tutte le sue forme e scegliere la via indicata dal Signore, l’unica in grado di condurlo alla salvezza eterna».
Festa solenne, quella di oggi a Squillace, con la simbolica offerta del cero votivo da parte del sindaco Pasquale Muccari che ha preso parte alla liturgia assieme ad altri componenti dell’amministrazione comunale.
In rappresentanza del Comune anche il comandante della polizia locale Alessandro Consolo.
E, come vuole la tradizione, non sono mancati sacerdoti, religiosi, religiose e le suore carmelitane del convento squillacese.
«La società moderna – ha aggiunto Maniago –, poco intrisa del messaggio evangelico, predilige la logica della violenza e della sopraffazione dell’altro come strumento per sentirsi forti e imporre la propria superiorità».
Poi l’invito finale a chiedere al martire Agazio «non solo le grazie personali» ma anche «la forza di imboccare un nuovo percorso di fede, quella vera, che nasce dall’incontro con Cristo risorto a cui Agazio, la cui festa patronale non per caso si celebra nel periodo pasquale, ha dato tutto di sé, rinunciando a strade lontane dalla grazia».
Festa solenne, quella di oggi a Squillace, culminata nel pomeriggio con la processione del santo per le caratteristiche vie del centro storico, la benedizione finale e il bacio della reliquie.
Rimandato al 7 agosto l’aspetto civile della festa, a dare il senso “mondano” della ricorrenza il concerto bandistico “Città di Tiriolo” e un piccolo, ma piacevole, spettacolo pirotecnico.