15 Settembre 2019
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SCIOGLIMENTO ASP CATANZARO NEL “MIRINO” DELLA COMMISSIONE ANTI ‘NDRANGHETA
Bova: “Quello che è successo non è altro che il corollario di quello che sappiamo tutti”
di REDAZIONE
CATANZARO – 15 SETTEMBRE 2019 – – Sulla vicenda dello scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro per infiltrazioni mafiose sarà convocata una riunione specifica della Commissione anti-‘ndrangheta del Consiglio regionale.
Lo ha annunciato il presidente della stessa Commissione, il consigliere regionale Arturo Bova, parlando con alcuni giornalisti a margine di un’iniziativa politica a Stalettì (Catanzaro). “Purtroppo – ha sostenuto Bova – quello che è successo non è altro che il corollario di quello che sappiamo tutti.
E’ un fatto gravissimo per la Calabria, per l’immagine della Calabria, avere un altro scioglimento di un’azienda sanitaria è deprecabile: avevamo già fatto il punto in Commissione sulla gravissima vicenda dell’Asp di Reggio Calabria, adesso aspettiamo, bisogna leggere bene e attentamente le motivazioni dello scioglimento dell’Asp di Catanzaro prima di pronunciarci, perché in questo caso c’è anche un livello giudiziario oltre che amministrativo.
Comunque, immediatamente, già lunedì, non appena avrò maggiore contezza della situazione, provvederò a convocare una seduta specifica della Commissione regionale anti-‘ndrangheta, anche perché – ha riferito ancora Bova si sta iniziando a parlare anche di possibili accessi in altre realtà sanitarie in Calabria.
L’importante è che nessuno resti fermo e che si dia il massimo sostegno all’autorità giudiziaria e a quelle amministrative che indagano sulle questioni”.
Bova ha poi osservato: “C’è un nuovo governo, un nuovo ministro della Salute. Anche i governi precedenti avevano detto che la sanità in Calabria è una questione nazionale, speriamo che adesso le cose cambino davvero.
In settimana come Articolo 1 Calabria incontreremo il ministro Roberto Speranza e avremo anche una direzione nazionale del partito, quindi faremo il punto e stabiliremo come intervenire. Mi auguro che la prima uscita del ministro sia in Calabria, e mi auguro che si adottino provvedimenti serie concreti.
La sanità in Calabria – ha sostenuto il presidente della Commissione regionale anti’-ndrangheta – è in regime di commissariamento, e questo dovrebbe essere l’occasione buona per formare una nuova classe gestionale nel campo della pubblica amministrazione: bisogna uscire però da questo commissariamento, anche perché – dobbiamo dirlo – evidentemente non ha portato ad alcuni risultati.
Basti pensare che certe infiltrazioni si sono consolidate proprio mentre c’era una gestione commissariale, a conferma – ha concluso Bova – che c’è un sistema malato, in quanto cambiano gli attori ma certe cose non cambiano mai”.