SCONTRO IN CONSIGLIO A CHIARAVALLE CENTRALE: FOTI CHIEDE L’INTERVENTO DEL PREFETTO E LE DIMISSIONI DEL SINDACO
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Il consigliere di minoranza denuncia: “Comportamento vergognoso e ingiustificabile del primo cittadino Donato”
di REDAZIONE
– CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 28 FEBBRAIO 2025 – È ormai un caso politico l’ultimo consiglio comunale di Chiaravalle Centrale, sfociato in un duro scontro tra il sindaco Domenico Donato e il consigliere di opposizione Claudio Foti, al punto che quest’ultimo chiede “un intervento immediato della Prefettura di Catanzaro e le dimissioni del sindaco”.
Foti scrive: “La seduta è stata interrotta a seguito di un episodio senza precedenti.
Il sindaco ha abbandonato il proprio posto, in pieno dibattito consiliare, urlando insulti irripetibili.
Il parapiglia è stato evitato solo grazie all’intervento dei consiglieri di minoranza Vito Maida e Giuseppe Rauti, che hanno trattenuto Donato prima che potesse raggiungermi, mentre restavo immobile al mio posto”.
“Il sindaco – continua Foti – veniva trattenuto e successivamente condotto fuori dall’aula, in evidente stato di agitazione.
Tanto che la seduta è stata sospesa.
L’episodio è stato testimoniato da chi era presente e documentato in un file audio, divenuto rapidamente virale e in cui si sente distintamente il primo cittadino inveire contro di me”.
“Oltre alla gravità dell’accaduto, questo episodio conferma ancora una volta il clima antidemocratico con cui viene gestito il consiglio comunale -dichiara Foti. – Per questo motivo chiedo un intervento immediato della Prefettura di Catanzaro.
Non possiamo accettare che il confronto politico si trasformi in un’arena”.
Ma la denuncia del consigliere di opposizione va oltre il singolo episodio: “Per tutto l’arco dei lavori consiliari, il sindaco non ha mai saputo fornire risposte adeguate sulle scelte amministrative e sulle questioni finanziarie del Comune, eludendo il confronto con l’opposizione e alimentando un clima di tensione”.
Il consigliere, infine, sottolinea che l’accaduto “dovrebbe portare a una profonda riflessione sulle conseguenze politiche della vicenda”.
“Dopo un comportamento simile – sottolinea – chiunque abbia rispetto delle istituzioni e del proprio ruolo dovrebbe trarne le dovute conseguenze”.
“Ricordo – scrive nelle conclusione – che la minoranza, che pure aveva contestato la mancata trasmissione degli atti amministrativi, documento fondamentali richiesti più volte ma mai consegnati, aveva comunque deciso di partecipare alla discussione, per rispetto del luogo, dei ruoli e della democrazia, salvo poi trovarsi di fronte alle vergognose scene cui abbiamo tutti assistito”.