15 Maggio 2020
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SERIA A, L’AIC DICE NO AL NUOVO PROTOCOLLO
Il sindacato dei calciatori critica il nuovo piano: “Le modalità di gestione delle eventuali positività non sembrano idonee a garantire la conclusione del campionato”
Fonte: CORRIEREDELLOSPORT.IT
PRESERRE (CZ) – 15 MAGGIO 2020 – L’Associazione Italiana Calciatori, dopo l’incontro odierno con i rappresentanti delle squadre di Serie A, al quale ha partecipato il dottor Walter Della Frera, contesta il nuovo protocollo della Figc.
L’Aic in una nota parla del nuovo piano modificato a seguito delle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico del Governo: “L’ipotesi del ritiro per la creazione del “GRUPPO Squadra” è stata valutata e condivisa fin dall’inizio, ma in assenza di date certe per la ripresa del campionato 2019/2020 appare prematura ogni valutazione sulle tempistiche di svolgimento dello stesso“.
Il sindacato dei calciatori boccia anche la quarantena di squadra in caso di positività di un calciatore: “Inoltre, le modalità di gestione delle eventuali positività di un membro del “GRUPPO Squadra”, così come definite dal nuovo protocollo, non sembrano idonee a garantire la conclusione del campionato; esiste il concreto rischio di doversi fermare nuovamente non appena si potrà tornare in campo, vanificando così tutti gli sforzi profusi“.
“Vogliamo chiarezza sui futuri protocolli”
L’Aic chiede poi chiarezza sulla pianificazione delle fasi successive al ritiro iniziale: “L’esigenza sentita da tutti noi è quella di avere chiarezza sui futuri protocolli concretamente attuabili nelle settimane successive alla prima fase di ritiro, soprattutto con riguardo alle modalità di svolgimento delle partite di campionato“.
Il comunicato annuncia anche un ulteriore confronto sul piano della ripresa: “
Nelle prossime ore e nei prossimi giorni si valuteranno ulteriormente tutti gli aspetti critici, anche attraverso un confronto con i medici, i tecnici e gli arbitri che, come i calciatori, non vedono l’ora di trovare la giusta modalità di ripresa, preservando l’incolumità e garantendo l’uniformità di trattamento per tutte le persone coinvolte“.