3 Luglio 2014
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SERRA SAN BRUNO (CZ) – Nel quinto centenario della sua beatificazione San Bruno “appare” sul portone della chiesa
Gerardo Madonna
Ne abbiamo parlato con lo storico originario di Gasperina Gerardo Madonna dopo la proclamazione, fissata il 9 giugno scorso, lunedì dopo la Pentecoste, giorno che fa memoria del ritrovamento delle venerate ossa, tra il 1502 e il 1508, del fondatore dei Certosini San Bruno, per essere eletto compatrono dell’Arcidiocesi di Catanzaro, assieme a San Vitaliano e Sant’Agazio
Fonte: articolo e foto di Gianni Romano (Il Quotidiano della Calabria)
SERRA SAN BRUNO (VV) – 3 LUGLIO 2014 – Serra San Bruno nel vibonese, luogo di culto e di pace, terra di San Bruno e in questi giorni è apparsa una sua immagine sul portone della chiesa e su questo l’intervento di Gerardo Madonna nativo di Gasperina, animatore della comunicazione e della cultura, formato dalla Pul Città del Vaticano alla luce del Direttorio “Comunicazione e Missione” della Conferenza Episcopale italiana. Ed in questo senso gli studi di Madonna sulla figura di S.Bruno.
Chi è san Bruno? << S.Bruno è il santo delle Serre calabresi che ha vissuto attraverso vita eremitica e cenobitica una esperienza monastica di contemplazione e di comunione con Dio. Sull’esempio dei padri del deserto, San Bruno assieme ad altri eremiti fece nascere il primo cenobio certosino in cui, per la preghiera della notte Bruno scelse una piccola grotta della montagna serrese mentre per il giorno per la contemplazione, rimaneva inginocchiato nella gelida acqua che da origine al fiume Ancinale. È nata così la Certosa di Serra San Bruno, la prima e unica in Italia fondata dal Santo di Colonia e che oggi ospita solo cinque monaci dell’Ordine certosino. L’anno 2014, giubilare di San Bruno. Nel 1192 la Certosa di Serra, informa un Breve di Celestino III era stata affidata ai Cistercensi di Fossanova, e per finire in Commenda agli inizi del XV sec. col decreto di Leone seguiva l’exequatur del 4 febbraio per cui i Certosini, il 17 febbraio del 1514 riprendevano possesso della loro antica Santa Casa, il ritorno dei frati certosini nel sacro convento del Monastero dei santi Stefano e Bruno della Certosa di Serra San Bruno. Il 19 luglio del 1514, Bruno veniva santificato con approvazione del culto all’interno dell’Ordine e che con Decreto del 19 dicembre 1622, Gregorio XV deliberava la canonizzazione estesa a tutta la Chiesa universale>>.
Il 19 luglio prossimo saranno ricordati i 5 secoli di culto a San Bruno. << I cinquecento anni della sua beatificazione proclamata da papa Leone X tramite vivae vocis oraculo, è l’anno di grazia per il fondatore dell’ordine dei Certosini, Bruno di Colonia, sacerdote e monaco (un uomo in bontà con Dio, persona giusta, sapiente, buono, poeta e saggista, Canonico della Cattedrale di Colonia e poi del Capitolo di Reims dove diventò Rettore e Cancelliere della Diocesi nel 1075.La valenza storica – spirituale di San Bruno. Papa Francesco quest’anno ha benedetto una icona (di stile bizantino, solennemente intronizzata lo scorso gennaio è opera e rappresenta il congiungimento tra le Chiese di oriente e di occidente in quanto lo stesso san Bruno è stato un forte sostenitore dell’unità dei cristiani) raffigurante san Bruno e realizzata da una eremita che vive in Calabria, Madre Mirella Muià. Brunone, questo il suo nome originario, è nato a Colonia attorno al 1030 e sin da giovane seguì gli studi secolari prima e teologici poi a Colonia e successivamente a Reims. Per maggiore approfondimenti ricordo uno dei tanti libri esistenti in commercio tra cui quello di (A. Rebecchi, Le glorie sconosciute di un Santo nella storia di Calabria – Ed. Rubbettino, 1984).Lei come tante altre persone conosce di persona il certosino Don Elia Catellani?Si! E’ un Certosino contemporaneo, vive la vita monastica di uomo ultra ottantenne al servizio della gente, è un sacerdote che svolge il proprio ministero al di fuori della Certosa dei santi Stefano e Bruno, è un eremita che indossa l’abito bianco dei più rigorosi ordini monastici della Chiesa cattolica, vive di preghiera, silenzio, contemplazione e penitenza con un’ esistenza mistica e di rigore della regola certosina. Dom Elia Catellani da anni è in ritiro presso l’eremo dei tre santi Francesco di Soreto in Calabria ed considerato “Elia della Divina Grazia”>>.
Ultima domanda riguarda il perché Anicec è legata alla figura di San Bruno? <<La mia formazione di animatore, definito dalla Cei colui che, “con il genio della fede, sa farsi interprete delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere questa epoca della comunicazione non come tempo di alienazione e di smarrimento, ma come tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo sviluppo della comunione tra le persone e i popoli”, con autentica comunicazione all’interno della comunità cristiana e tra la comunità cristiana e la società civile. Su questo principio vivo la chiamata di voler con questo modo San Bruno. Per chi volesse conoscere meglio il Santo, ho diffuso nel Web quale mass media d’ispirazione cattolica>>.