Al teatro spettacolo sulla donna come figura rappresentativa della società calabrese
Articolo, foto e video di Gianni ROMANO
SOVERATO (CZ) – 3 MARZO 2018 – Soverato al centro del comprensorio per attività culturali e con spettacoli che si tengono al teatro comunale, tornato finalmente ad essere un contenitore culturale, grazie all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ernesto Alecci e dal consigliere con delega alla cultura e spettacolo Emanuele Amoruso.
Al teatro comunale di Soverato il progetto “Diteca”, Distribuzione teatro centro Calabria, direttori artistici Dante de Rose e Marco Silani, gestito dall’associazione Porta Cenere e co-finanziato dalla Regione Calabria, ha portato in scena “4 passi di Calabria”, spettacolo del “Teatro della Ginestra”, ideato e diretto da Dante de Rose, con le coreografie di Antonella Ciappetta e Massimiliano De Luca.
Le musiche originali di Vincenzo Palermo, i testi di Ciro Lenti. “4 passi di Calabria” tenta di agire sull’emotività, di contribuire, anche attraverso il linguaggio della danza contemporanea, ad una riflessione profonda sui temi dell’anima, intesa come forza poetica e artistica, della donna, come figura rappresentativa della società calabrese, delle tradizioni, che stanno ormai scomparendo per riscoprirne le origini e il valore che hanno nella formazione dei singoli individui e nella comunità sociale di appartenenza.
Una visione della Calabria che si osserva con occhi diversi, con più occhi e in particolare con gli occhi dei coreografi che metteranno in scena le emozioni scaturite da suggestioni dal mondo reale e contemporaneo nel quale siamo immersi e dal quale riceviamo, ogni giorno, nuovi stimoli che spesso distolgono la nostra attenzione dall’identità culturale. Quelli dei poeti che ci fanno immaginare una società ideale non così lontana dalla realtà. La ricerca delle origini si manifesta in diverse forme. Spesso in modo semplice, a volte in maniera banale, altre volte in modo del tutto inaspettato.
Ai coreografi il compito di trovare il tempo e lo spazio giusti per raccontarsi ma soprattutto riconoscersi, utilizzando segni semplici da affiancare alla poesia che sarà parte attiva delle performance. Un dialogo tra performer e spettatore che indaga attraverso la danza nuove forme di contaminazione con la musica e la prosa.
Sul palcoscenico i danzatori Laura Colombo, Giorgia Conte, Michela Esposito, Valentina Miltano, Daniele Paldino; performer Ada Roncone; foto di scena Raffaella Arena; foto video Claudio Valerio; scene e costumi Tati Braghi; luci Paolo Carbone; fonico Matteo Costabile; assistente alla regia Ermes Rodilosso; assistente coreografie Elena Candela; tecnico di palcoscenico Domenico De Rose.