SOVERATO (CZ) – CONVEGNO “25 ANNI TRA I RAGAZZI PER LA LEGALITÀ”
Evento organizzato da ITE Calabretta e Osservatorio FBS
di REDAZIONE
SOVERATO (CZ) – 28 APRILE 2017 – Nella sala conferenze dell’Istituto Tecnico Economico Antonino Calabretta si è tenuto il convegno di presentazione del libro di Carlo Mellea (Presidente Osservatorio Falcone-Borsellino-Scopelliti) e Giulia Veltri (Giornalista e scrittrice) dal titolo “25 Anni tra i ragazzi per la legalità”.
All’incontro hanno partecipato illustri relatori tra cui il Dott. Salvatore Curcio ( Procuratore della Repubblica di Lamezia ), la Dott.ssa Angela Paravati (Direttrice Casa Circondariale di Siano), il Dott Arcangelo Badolati (Giornalista- Caposervizio Gazzetta del Sud e scrittore) e l’On. Arturo Bova (Consigliere regionale – presidente della commissione anti- ‘ndrangheta della Calabria ).
Apre l’incontro il Dirigente Scolastico ospitante, il Prof. Agazio Servello, che con poche semplici parole ha voluto lanciare concetti importanti; affermando con forza che rispettare le regole dalla tenera età significa saperle rispettare con più facilità da grandi. A spiegare il legame tra le discipline giuridiche che si studiano a scuola e i temi affrontati nei convegni dall’osservatorio ci ha pensato la prof. Susanna Perri – docente di Diritto ed Economia Politica.
Nato ai tempi del preside Limardo – continua la Prof. Perri – l’osservatorio di Carlo Mellea è riuscito a protrarsi nel tempo con grande passione e determinazione, portando avanti un lavoro sociale senza scopo di lucro, anzi, rifacendosi sempre all’autofinanziamento.
La lungimiranza di Mellea è stata dunque fondamentale e ha permesso una diffusione di una cultura della legalità grazie alla ricerca diretta del contatto con i ragazzi.
Segue dunque il saluto di Carlo Mellea il quale ha sottolineato la volontà di aver voluto rilanciare la seconda edizione del premio Peppino Impastato, premiando quest’anno i presenti all’incontro: Dott.Arcangelo Badolati e Dott. Salvatore Curcio.
I premi, due targhe ricordo, sono state consegnati ai premiati da due studenti: Davide Corasaniti e Alessandro Riccio.
Ad entrare nel merito del convegno ci hanno pensato la Prof.ssa Perri e gli studenti Corasaniti, Riccio e Matozzo che hanno letto e commentato, dinanzi ad una platea di studenti molto attenti, alcuni passi particolari del libro. La prof.ssa Perri nell’illustrare il libro ha cercato di far capire agli studenti che le attività inserite nel libro di Mellea sono un insieme di interviste di politici, giornalisti , magistrati e dirigenti che con il loro impegno quotidiano diffondono la cultura della legalità, argomentando l’importanza di conoscere le strategie illecite di tutte le organizzazioni criminali che si nutrono di ignoranza attivando quei meccanismi che portano i giovani a militare nelle file della delinquenza per un guadagno facile.
Segue l’intervento della Dott.ssa Angela Paravati che elogia i relatori presenti al suo fianco affermando come “essi non fanno bei discorsi, ma belle azioni”. Diventa complicato dire ai ragazzi di studiare e poi, questi, con rammarico, non riescono a trovare una sistemazione e un lavoro stabile.
Per quanto ci possano essere attività ricreative, la vita dentro un carcere è dura – afferma la direttrice, spiegando come conviene accontentarsidi ciò che si ha senza tentare di raggiungere l’alto guadagno in maniera illecita.
L’intervento del Dott. Curcio, più tecnico, si è basato sulla crescita sproporzionata della ‘Ndrangheta in quanto organizzazione criminale, grazie alle scelte intelligenti di alcuni capi ndrine agli inizi del 1992, quando l’allora corleonesi (Clan di Cosa nostra) continuavano la loro attività stragista contro lo stato, percepita poi come una guerra vera e propria. Difatti, le scelte messe in atto da quei capi – afferma Curcio – si sono rivelate fondamentali per la crescita della disponibilità economica e patrimoniale, consequenziale al cambio degli obiettivi prefissati dalle stesse ndrine.
Mentre Cosa Nostra attaccava frontalmente lo stato, la ‘ndrangheta cominciava ad investire tutto ciò che fino a quel momento aveva accumulato grazie alle modalità illecite tipiche del fenomeno criminale calabrese (vedi estorsioni e sequestri di persona terminati poi alla fine degli anni 80) in attività di narcotraffico internazionale, allacciando rapporti con i narcos colombiani e con gli stessi gruppi terroristici operanti in colombia.
Nel 2006, l’Eurispes pubblicò un dossier sulla ‘ndrangheta holding, che secondo le loro indagini arriva a fatturare circa 44 miliardi di euro l’anno, vale a dire – continua Curcio – l’intero P.I.L. di paesi come la Finlandia, la Lituania o la Slovenia. Il problema Ndrangheta e Mafia in generale è un problema che deve toccare ciascun cittadino, ed è soltanto attraverso un’azione congiunta di una comunità e di tutte le istituzioni, attraverso la creazione di un concorso di condizioni favorevoli che si può, soltanto dopo la realizzazione di tutti questi intenti, fare un’efficace lotta al fenomeno mafioso.
A richiamare l’attenzione degli studenti ci ha pensato Dott. Badolati che ha parlato dei traditori di Giovanni Falcone, dei nemici alla superprocura e di come veniva continuamente deriso da alcuni dei suoi superiori, riferendosi in particolar modo a Pietro Giammanco.
Ha parlato poi di ‘ndrangheta a Soverato e delle lotte tra i vari clan della zona mentre faceva riecheggiare nell’aria il rumore degli spari di quel 22 agosto 2010 sulla spiaggia di Soverato, in cui avveniva l’ennesima uccisione per mano della ‘ndrangheta.
Infine, ha concluso Mellea ringraziando tutti coloro che hanno contribuito e che contribuiranno con l’osservatorio, lanciando l’invito speranzoso di trovare, magari in un giorno futuro, qualcuno che possa prendere in mano le redini dell’osservatorio e continuare la sua opera per il bene della comunità.