9 Settembre 2016
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SOVERATO (CZ) – MAFIA, QUELL’ENIGMATICA “ZIZZANIA”
Presentato il libro scritto da monsignor Vincenzo Bertolone dedicato (anche) alla figura di don Pino puglisi
Articolo di Gia. RO.
SOVERATO (CZ) – 9 SETTEMBRE 2016 – Si è tenuta, presso la chiesa di Maria SS. Addolorata a Soverato superiore, la presentazione del libro “L’enigma della zizzania , edito da Rubbettino editore e scritto da S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, vescovo di Catanzaro-Squillace.
Articolato il programma che ha visto la presenza di Gerardo Pagano già sindaco di Soverato, di Nicola Durante magistrato Tar Calabria, e di S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, l’incontro è stato moderato dallo storico Ulderico Nisticò, in una gremita fino all’inverosimile chiesa dell’Addolorata, ha avuto molti momenti significativi con interventi che sicuramente lasceranno un solco tra i numerosi presenti, autorità militari, civili tra cui molti amministratori comunali, i parroci Don Gregorio Montillo e don Roberto Corapi, il dirigente scolastico e rappresentante del centro calabrese di solidarietà, Lucia Scuteri, e molti fedeli,il coro Maria SS Addolorata con il maestro Anna Tropea ha eseguito i canti, Stabat Mater e Aprite le porte a Cristo,con il pianista Caterina Corapi.
Una lettura solida, utile per comprendere le mafie e l’importanza di un’azione di contrasto che faccia leva sulla promozione umana, alla cui base ci sia quell’amore che è il cuore del messaggio cristiano. Una lettura davvero entusiasmante quella del libro “L’enigma della zizzania – Il metodo Puglisi di fronte alle mafie” scritto da monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, presidente della Conferenza episcopale della Calabria, postulatore nella Causa di canonizzazione di don Pino Puglisi, il parroco di San Gaetano, nel quartiere Brancaccio a Palermo, dove venne ucciso il 15 settembre 1993 da Cosa nostra, nel giorno del suo 56esimo compleanno.
Un libro, peraltro, che sfata alcuni luoghi comuni sulla definizione di Pino Puglisi come parroco anti-mafia, dimostrando la profondità cristiana di questa definizione, giusta in sé ma che corre il rischio di essere interpretata in modo superficiale, subito i saluti del parroco don Giorgio Pascolo, poi l’intervento di Ulderico Nisticò che ha detto che il libro è denso e importante, siamo ricchi di cultura diceva lanciando un caro saluto al nuovo Vescovo S.E. Mons. Domenico Battaglia.
Per il magistrato Durante “la parola del Vangelo, importante la parola di Dio,l a malapianta, diceva, spiega la mafia con una parabola importante, una contiguità tra bene e male, un inganno, una mistificazione, una pianta cattiva che cresce insieme a quella buona, quali gli interrogativi che ci poniamo?”La mafia diceva Durante, è una pianta che sfugge alla sua classificazione ,cos’è la mafia, omertà? sfiducia? repulsione? paura di ritorsioni? Lo stato concludeva Durante è davvero capace di risolvere questo stato di cose, quando il cittadino comune è ad un bivio, si rivolge allo stato, oppure allo stato parallelo, più pratico e immediato nella risoluzioni di problematiche aggiungendo potere al potere.”
Per l’ex sindaco Pagano, bisogna dare sostegno all’insegnamento della religione, una lettura del libro, attenta ed oculata la zizzania in quanto tale va estirpata e combattuta, le agenzie educative devono fare il loro corso con consapevolezza e comportamenti utili per fare capire come contrastare davvero la mafia in tutta la sua estensione.”Concludeva la bella serata S.E. Mons. Vincenzo Bertolone,”
Per seguire le tracce di Cristo si dovrà camminare tra il grano e la zizzania, si dovrà imparare a distinguerli cominciando da quei loro semi che germogliano nel nostro cuore, si dovrà guardare il cuore dell’altro e le sue ferite, fino a scorgere persino dietro e dentro l’omicida quell’essere umano creato a immagine e somiglianza di Dio,un’immagine che permane indelebile nonostante il male e il peccato.”
È folle pensare di fronteggiare le mafie con la forza disarmata del Vangelo? Forse, ma di quella stessa follia che chiede di amare i nemici e di pregare per i persecutori, di odiare il male ma amare le persone, anche quelle che sembrano aver smarrito la loro appartenenza all’umanità. Solo così la presenza dei cristiani nella compagnia degli uomini si rivelerà sale e luce; solo così pace e giustizia si abbracceranno, solo così vedremo germogliare nel campo del mondo cieli nuovi e terra nuova, dove l’uomo non sarà più lupo per l’uomo.”