26 Febbraio 2017
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SOVERATO (CZ) – TEATRO, BAGNO DI FOLLA PER ELIO CRIFO’ E VITTORIO SGARBI
Terzo appuntamento della rassegna “Re Start”
Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)
SOVERATO (CZ) – 26 FEBBRAIO 2017 – Ancora un pienone per la terza serata dell’appuntamento teatrale “Re Start” con la serata “Esotericarte” di Elio Crifò e Vitorio Sgarbi, questa la dice lunga sul bisogno di programmare e mettere in scena come a Soverato spettacoli di livello,un bisogno culturale che la rassegna ben assortita sta facendo veicolare in città centinaia di appassionati.
Rossella Galati e Mariana Lancellotti, hanno introdotto la serata coordinandosi nella presentazione dello spettacolo del produttore catanzarese Stefano Baldrini che, proprio con tale opera, ha festeggiato trent’anni di carriera, e con l’associazione culturale “La Fenice”, della quale è Presidente e Direttore artistico, ha iniziato un percorso di spettacoli incentrati sul tema dell’arte e della religione. Un messaggio forte, “Quello che vedi non è mai quello che è, soprattutto nell’arte”.
La scena si è aperta con il concetto del buio e dell’epoca buia dalla quale Elio Crifò ha dato avvio ad un excursus sulle fasi storiche e artistiche succedutesi in Italia, soffermandosi sul Medioevo, sull’arte bizantina, sull’arte normanna, romanica, gotica e intervallando descrizioni stilistiche di monumenti e opere rappresentative del proprio tempo a riflessioni profonde sulla condizione umana, diversa ma eguale e immutabile in ogni tempo.
Grazie alle immagini prendevano forma nel buio, cattedrali, monumenti funebri, basiliche, dipinti che catturavano lo sguardo del pubblico, e Elio Crifò magistralmente riportava l’attenzione sull’uomo, sul pensiero come massima espressione dell’individuo e strumento di soluzione dei problemi della vita.Mirabile, tra gli altri, il riferimento al pensiero di Gioacchino Da Fiore, sintetizzato nell’espressione “Un’umile servitù è più nobile di una libertà prostrata al potere” e la critica all’età odierna in cui la tecnica imperante e le sue ramificazioni nei messaggi di efficienza, rapidità e utilità non lasciano spazio a un pensiero alternativo rispetto al calcolare.
La logica binaria dei nostri giorni, il dramma dell’essere imbrigliati negli schemi del si e del no che riducono le possibilità e le capacità espressive, l’imposizione del pensiero dualistico che non consente vie di fuga, la riduzione della realtà a una lettura tra il bianco e il nero che non tollera le sfumature di colore hanno però una possibilità di superamento e scardinamento nell’arte, che è espressione di libertà.
Era poi il momento atteso dai molti, il messaggio dell’arte è entrato in scena Vittorio Sgarbi che, con una spiegazione magistrale e l’ausilio delle immagini, ha fatto immergere gli spettatori nell’arte cristiana, catechismo illustrato, e nell’arte moderna, che comincia col racconto di stati d’animo. L’entusiasmo dei presenti è stata la migliore risposta a questo terzo appuntamento di una stagione teatrale di cui la comunità sentiva la mancanza da sette anni e che l’amministrazione comunale di Soverato ha coraggiosamente avviato partendo dal presupposto che la cultura è alla base della rinascita.
Ma ancora una volta bisogna ricordare,”L’operazione auto sostenuta in un momento economicamente difficile sta già dando risultati positivi, testimoniando quanto l’impegno, la volontà, la caparbietà possano essere alla base di una ripartenza e come sia imprescindibile mettere al centro di una comunità la cultura. Tanti gli abbonati alla stagione teatrale, tanti gli spettatori che hanno capito l’importanza del momento e non hanno voluto far mancare il loro apporto rispondendo, al contempo, ad un bisogno profondamente avvertito.”