11 Novembre 2018
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SQUILLACE ACCOGLIE SQUILLACE
Impresa di un maratoneta ligure: ha percorso oltre mille chilometri per conoscere la città che si chiama come lui
Articolo e foto di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud)
SQUILLACE (CZ) – 11 NOVEMBRE 2018 – Si è conclusa con un bagno di folla e tanto calore l’impresa di Giuseppe Squillace, detto Beppe, il maratoneta della “Asd Run Riviera Run” di Pietra Ligure (Savona), che ha percorso oltre mille chilometri correndo a piedi e in bicicletta per giungere a Squillace.
Era partito lo scorso 13 ottobre, coprendo oltre 60 chilometri al giorno per puro divertimento e per conoscere la città calabrese dalla denominazione analoga al suo cognome. Beppe Squillace, 50 anni il prossimo marzo, è un cuoco, a cui piace correre e fare le gare. Nel novembre dello scorso anno ha percorso 840 chilometri in quindici giorni sul cammino di Santiago de Compostela.
A Squillace è stato accolto in piazza Castello dai giovani del comitato “GiochiAmo” e da rappresentanti di altre associazioni, oltre che da decine di cittadini. L’impresa è stata seguita in diretta, giorno per giorno, su Facebook dalla pagina “Sei di Squillace se…”, grazie a Carla Megna.
Beppe ha donato agli squillacesi una targa affidatagli dal sindaco di Pietra Ligure e la maglietta del suo tour, mentre il presidente della “Domus Pacis” Paolo Cristofaro gli ha consegnato la tessera di socio onorario del sodalizio e il presidente dell’associazione catanzarese “Calabria: un mare d’amore”, Tonino Transtevere, la maglietta del pluridecennale “Tuffo di capodanno” di Catanzaro Lido.
Gli artigiani vasai del luogo e altri cittadini lo hanno omaggiato con tanti doni. Dopo l’accoglienza nel castello, Beppe ha incontrato la segretaria comunale nel municipio di Squillace e ha fatto un giro turistico nel centro storico per visitare i monumenti.
Da Pietra Ligure a Squillace Beppe ha percorso prima l’Aurelia, poi ha imboccato la via francigena fino a Roma; dalla capitale è giunto a Matera e, infine, in Calabria tramite tappe improvvisate alla scoperta del territorio, affrontando i vari impedimenti causati dall’avvicendarsi del maltempo.
Dopo avere trascorso molti chilometri correndo con il suo super zaino, alcuni amici in Toscana gli hanno fornito l’Armadillo per poter correre con lo zaino appoggiato sul mezzo; poi a Roma alcuni amici hanno dato a Beppe una bicicletta con la quale ha affrontato strade impervie ed è giunto in Calabria.