20 Aprile 2016
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SQUILLACE (CZ) – ACQUA E CASE POPOLARI, MAURO VUOL PASSARE DAL “DUBBIO A DIO”
Consigliere comunale di “Aria Nuova” ha investito delle due questioni il Prefetto di Catanzaro chiedendo «un Suo autorevole intervento»
di Franco POLITO
SQUILLACE (CZ) – 20 APRILE 2016 – C’ è voglia di passare dai dubbi alla certezze. Dall’ apprensione sociale a uno status di serenità.
Si vivono con questo alternante stato d’animo le vicende riguardanti la potabilità dell’acqua e lo sgombero di alcune famiglie dalle case popolari viale Fuori Le Porte a causa delle crepe venutesi a creare in un muro attiguo.
Questioni, finora, rimaste con i confini indefiniti. A Ruggiero Mauro, consigliere comunale di opposizione per “Aria Nuova”, vivere su questa sorta di “equilibrio instabile” non va proprio giù. Sulle due circostanze vuole andare oltre. Come affermava il pensatore cartesiano vuole passare dal “dubbio a Dio”.
E come farlo se non scrivendo al prefetto di Catanzaro Luisa Latella per avere «un Suo autorevole intervento – afferma Mauro nella missiva – ed una Sua convocazione per riferire di persona sulle due vicende che stanno destando allarme nella popolazione».
Due argomenti corrispondenti a due capitoli. A cominciare dal primo, quello sull’Acqua potabile. «In data 17 marzo 2016 – scriva Mauro al prefetto – il sindaco pone in essere una ordinanza, con la quale dispone che l’utilizzo dell’acqua potabile “per soli scopi igienici” . Tale ordinanza non viene adeguatamente pubblicizzata e non viene notificata nemmeno alle autorità sanitarie. Venuti a conoscenza di ciò, in data 11 aprile portiamo l’ordinanza a conoscenza delle autorità sanitarie. Nella stessa giornata e in quella di giorno 13 aprile, intervengono gli ispettori dell’Asp e pongomo in essere una serie di prelievi e prescrizioni».
Ma vi è di più. Mauro nella narrazione al prefetto aggiunge altri particolari «Nella giornata del 12 aprile – dice – il sindaco emette un comunicato dove si specifica ulteriormente le attività di utilizzo dell’acqua. Intanto nel paese cresce la preoccupazione per la poca chiarezza di tutta la vicenda. Tra l’altro – dato questo preoccupante – è ragionevole pensare che anche il dirigente scolastico non fosse a conoscenza del divieto di utilizzo dell’acqua, tant’è che solo in data 15 aprile 2016 ha disposto la sospensione della mensa».
E dopo il primo ecco il secondo capitolo dedicato alle “Case popolari di viale Fuori le Porte”. «In data 8 aprile 2016 – racconta Mauro al Prefetto – l’Aterp effettua un sopralluogo presso alcuni alloggi di edilizia residenziale popolare, sui quali insiste un muro che presenta delle crepe. A seguito di questo sopralluogo, si indica la necessità di indagini strumentali al fine di verificare la stabilità del tutto e di porre in essere quanto necessario per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità. In data 15 aprile con ordinanza numero 13, il sindaco dispone lo sgombero entro un giorno degli inquilini, senza indicare soluzioni abitative alternative. E’ necessario sottolineare come tra gli inquilini esistono persone invalide e gravemente malate che avrebbero avuto grosse difficoltà a sgomberare, per cui, alcuni inquilini, decidono di rivolgersi ad un legale dopo l’azione del quale, il sindaco, torna sui suoi passi, e chiede l’intervento dei Vigili del Fuoco».
Tutto qui. Neanche per idea. «A seguito del sopralluogo dei Vigili – insiste Mauro – il sindaco emette una nuova ordinanza con la quale sposta di 20 giorni il termine per lo sfratto pur ribadendo il pericolo per l’incolumità delle persone. Lo stesso sindaco – sottolinea Mauro – ha minimizzato, in un colloquio con il sottoscritto, il pericolo dicendo che tutto ciò gli serviva “per avere finanziamenti”».
Mauro, però, non si è fermato “solo al Prefetto. Ha anche chiesto un incontro urgente alla presenza, tra gli altri, dei cittadini interessati allo sgombero, al fine di chiarire i termini effettivi della questione con particolare riguardo all’effettiva situazione di pericolo per l’incolumità delle persone, anche alla luce del sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco sabato 16 aprile scorso.
Appendice finale. «In merito a tutte e due le vicende – fa sapere Mauro – abbiamo chiesto un accesso agli atti e l’estrazione di eventuali copie che forniremo successivamente se necessarie».