SQUILLACE (CZ) – Continua la mattanza di cani
I quadrupedi sono stati trovati morti a poca distanza l’una dall’altra. Avvelenamento la probabile causa della morte
Fonte: articolo e foto di Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 11 ottobre 2014)
SQUILLACE (CZ) – 11 OTTOBRE 2014 – Ancora una strage di cani a Squillace. Ieri mattina sono stati trovati sei quadrupedi morti, di cui uno di proprietà di una famiglia del luogo e cinque randagi. Altri due cagnolini lottano tra la vita e la morte e probabilmente riusciranno a riprendersi, grazie all’immediato intervento di alcuni volontari.
Le solite esche, polpette di carne miste a veleno, la probabile causa del decesso. I cani morti erano disseminati, a distanza di alcuni metri l’uno dall’altro, nella zona di località Micciulla del centro storico di Squillace, nell’area del centro servizi per l’artigianato. Sul posto tanti giovani, i volontari della “Lega nazionale per la difesa del cane” di Soverato, personale del servizio veterinario “Area C” dell’Asp di Catanzaro, ma anche carabinieri, polizia locale e il sindaco.
Il veterinario Francesco Sinopoli, volontario soveratese, ha prestato le prime cure ai due cani ancora vivi. La mattanza purtroppo continua perché ancora nessuno ha adottato alcun provvedimento in merito, tanto che gli stessi giovani animalisti squillacesi si sono dati appuntamento, lunedì prossimo, per una riunione operativa e per stilare un documento da sottoporre alle autorità competenti.
Già nei mesi scorsi ignoti avevano fatto morire decine di cani e gatti con i bocconi avvelenati, ma finora non si è intervenuti per risolvere il problema. Il sindaco Pasquale Muccari aveva scritto all’Asp per chiedere un programma di sterilizzazione dei randagi per arginare il fenomeno crescente del randagismo. I volontari della “Lega per il cane” di Soverato, Serena Voci, Giuseppe Lomanno e Debora Rizzo, nei giorni scorsi avevano adottato quattro cuccioli e si stavano organizzando per sterilizzare e adottarne altri, ma purtroppo gli sterminatori di cani hanno anticipato i tempi.
Il veterinario dell’Asp Anselmo Poerio e l’ispettore sanitario Giuseppe Lombardo hanno compiuto un sopralluogo, effettuando alcuni campionamenti sui bocconi di carne rinvenuti e rimuovendo le carcasse, su cui saranno svolte le opportune ricerche da parte dell’istituto zooprofilattico. Successivamente si è provveduto a bonificare l’area a tutela dell’incolumità pubblica.