24 Novembre 2016
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SQUILLACE (CZ) – DEBITO FUORI BILANCIO RIAPRE FRATTURA TRA GLI SCHIERAMENTI
Squillace, la sede del municipio
Del 2015 e ammonta a circa duemila euro da liquidare alla ditta “Si.Da.”, per una prestazione di smaltimento fanghi agli impianti comunali di depurazione
di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 23 novembre 2016)
SQUILLACE (CZ) – 24 NOVEMBRE 2016 – Il riconoscimento di un debito fuori bilancio ha fatto riemergere vecchie ruggini tra il gruppo di maggioranza e un consigliere di minoranza nel consiglio comunale di Squillace.
Il debito fuori bilancio da riconoscere da parte dell’assemblea cittadina è del 2015 e ammonta a circa duemila euro da liquidare alla ditta “Si.Da.”, per una prestazione di smaltimento fanghi agli impianti comunali di depurazione. La pratica alla fine è passata all’unanimità.
Il capogruppo di “Riviviamo Squillace” Franco Scicchitano si è detto favorevole al riconoscimento del debito, in quanto si era di fronte ad un pericolo ambientale che interessava i depuratori. Il dibattito è stato fitto di interventi, con toni accesi soprattutto tra il sindaco Pasquale Muccari e il consigliere di minoranza indipendente Vincenzo Lioi.
Quest’ultimo si è detto “coerente” nel dare il suo voto favorevole al riconoscimento dei debiti fuori bilancio in genere, «diversamente da chi – ha aggiunto – nel gruppo di maggioranza si defila quando c’è da riconoscere un debito prodotto dall’amministrazione precedente». Dopo la replica del sindaco, che ha espresso critiche sulla gestione dei debiti nella precedente legislatura, Lioi ha accusato l’attuale maggioranza di non essere riuscita a produrre nulla di concreto, durante i due anni e mezzo di attività, specie sul fronte delle opere pubbliche.
Il consigliere di opposizione indipendente Domenico Passafaro ha poi aggiunto che «il sindaco viene lasciato solo nell’amministrazione della città, mentre ci sarebbe bisogno di una squadra forte, perché amministrare è una cosa seria».
L’altro punto all’ordine del giorno (determinazioni sull’art. 5 del regolamento del servizio idrico) è stato ritirato: l’indicazione della maggioranza è di eliminare il versamento del deposito cauzionale (200 euro) sugli allacci dell’acqua potabile per gli assegnatari delle case popolari.
Il consigliere Scicchitano, pur sostenendo che il principio deve essere valido per tutte le famiglie in difficoltà economiche, ha proposto che la cauzione deve essere comunque versata, magari con comode dilazioni poliennali per gli aventi diritto.
Su proposta del consigliere di maggioranza Alessandro Aloise, dunque, si è deciso di valutare le argomentazione di Scicchitano in una seduta successiva.