16 Agosto 2014
464
SQUILLACE (CZ) – I monumenti comprensoriali come luoghi di identità culturale
Squillace, Piazza Duomo
Entra nella fase finale un progetto comprensoriale voluto dalle amministrazioni locali e dalla Region che ha finanziato la ri – valutazione del castello e del museo civico del Medioevo, a Squillace, del monastero fortificato della Grangia di Sant’Anna e del museo, a Montauro, e del museo archeologico “Vivarium” di Stalettì
Fonte: articolo di Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 15 agosto 2014)
SQUILLACE (CZ) – 16 AGOSTO 2014 – Sviluppare una struttura dinamica ed articolata in cui i beni culturali diventino da passivi monumenti e contenitori di oggetti a luoghi di rilettura e di identificazione della propria realtà storico-culturale.
Questo lo scopo del progetto che riguarda la gestione e valorizzazione del castello e del museo civico del Medioevo, a Squillace, del monastero fortificato della Grangia di Sant’Anna e del museo, a Montauro, e del museo archeologico “Vivarium” di Stalettì.
L’intervento progettuale, finanziato dalla Regione Calabria con fondi Por, è stato proposto e sarà gestito da “I Giardini di Hera”, con sede a Stalettì, che vede un team di archeologi, economisti ed esperti di organizzazione di eventi a maggioranza femminile.
«Si tratta – spiega l’archeologa Chiara Raimondo – dell’ultima fase di un progetto comprensoriale fortemente voluto dalle amministrazioni locali e dalla Regione, che ha finanziato questi siti, da ultimo il completamento della rete museale e il completamento della valorizzazione del castello di Squillace e della Grangia di Montauro».
Oltre alla fruizione dei siti, saranno attivati i servizi biglietteria, guida turistica, ristorazione, assistenza all’infanzia, i laboratori didattici e i servizi multimediali.
«E’ nostra intenzione – aggiunge la Raimondo – che soprattutto il castello di Squillace e la Grangia di Montauro diventino preziosi scenari di eventi culturali diversi. Un settore specifico si occuperà dell’organizzazione di eventi, da concerti a fiere, conferenze, presentazione di libri. Un progetto, quindi, che vedrà il coinvolgimento di una ventina di unità lavorative, con una notevole ricaduta sul territorio in un momento di grave crisi economica».