SQUILLACE (CZ) – RITARDO PUBBLICAZIONE BANDO RIFIUTI, PD: «DAL SINDACO SCUSE RISIBILI»
“Gli riconosciamo il merito che nessun Sindaco, prima di lui, ha fatto certe cose a Squillace”
di Franco POLITO
SQUILLACE (CZ) – «Per quanto ispirati da sentimenti di umana pietà, cerchiamo di essere indulgenti verso il Sindaco pro tempore di Squillace ma, ahinoi, lui fa di tutto per farci cambiare atteggiamento».
Lo afferma in una nota il circolo Pd squillacese “Sandro Pertini”.
«Nel tentativo, mal riuscito, di dare una risposta alle nostre, e non solo nostre, osservazioni sul ritardo nella emanazione del nuovo bando sui rifiuti, trova scuse risibili – aggiunge la nota -. La colpa non è sua, ma della Regione che non fa gli ambiti. La colpa non è sua, ma del tecnico comunale indaffarato con il dissesto. Certo è che se al bando avesse messo mano due anni fa a quest’ora avremmo risolto».
«Cosi come chiediamo di chi è la colpa – si legge ancora – se sorvola completamente sulle nostre osservazioni relative alle somme da restituire ai cittadini. Nonostante tutto però gli riconosciamo il merito che nessun Sindaco, prima di lui, ha fatto certe cose a Squillace. Nessun Sindaco di Squillace è stato mai condannato per condotta antisindacale. A lui, che si autocelebra come paladino dei lavoratori, è toccato questo primato».
«Giusto per rendere il concetto cerchiamo di spiegarci meglio – osservano i Dem squillacesi -. Il tribunale del lavoro lo ha condannato non perché non ha riconosciuto ai lavoratori delle somme ma perché nemmeno è andato alle trattative, pur convocato dal Prefetto. Dunque uno sgarbo a Lavoratori, Sindacati e Prefetto. Non solo, adesso c’è da aspettarsi che i Sindacati facciano causa per le spettanze dei lavoratori. E sarà sicuramente, un altro successo. Non male come profilo istituzionale e politico, soprattutto se teniamo conto della sua recente adesione al movimento Mdp che critica noi del PD di poca attenzione verso il mondo del lavoro».
«Certo sarebbe bello sapere – conclude il Pd – se il tribunale abbia condannato il Sindaco anche al pagamento delle spese processuali e se, tali spese, saranno a carico delle casse comunali e, quindi, del popolo. In questo caso i cittadini si ritroverebbero a dover pagare per lo sgarbo istituzionale di chi lo amministra».