18 Dicembre 2016
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SQUILLACE (CZ) – TRIBUTI, CONDANNATA SOGEFIL
Squillace, il municipio
Vecchia società che gestiva servizio non aveva versato nelle casse comunali quelli relativi ad acqua potabile, rifiuti solidi urbani, Ici-Imu. Dovrà risarcire diverse centinaia di migliaia di euro
di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 17 dicembre 2016)
SQUILLACE (CZ) – 18 DICEMBRE 2016 – Successo dell’amministrazione comunale di Squillace nel giudizio promosso contro la vecchia società di riscossione dei tributi “Sogefil Spa”.
Lo rende noto il sindaco Pasquale Muccari, dopo avere appreso della sentenza del Tribunale di Cosenza (presidente Enrico Di Dedda) che ha condannato a cinque anni di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, Mauro Nucaro, di 45 anni, imputato nel processo “Sogefil” in qualità di presidente.
Secondo l’accusa, la società, incaricata di riscuotere i tributi per conto di diversi comuni calabresi, avrebbe sottratto indebitamente decine di milioni di euro. Tale società, in pratica, non avrebbe rendicontato né versato nelle casse comunali i tributi pagati dagli utenti morosi, verso i quali erano stati emessi i ruoli coattivi, affidati appunto a “Sogefil”.
Tributi, in particolare, riferiti a ruoli dell’acqua potabile, di rifiuti solidi urbani e di Ici-Imu relativi al periodo compreso tra il 2002 e il 2009. Nucaro è stato condannato anche al risarcimento dei danni in favore di una decina di comuni, che si erano costituiti parte civile, tra cui Squillace, difeso dall’avvocato Alessandro Consolo.
Consistente sarebbe la cifra che dovrà recuperare il Comune di Squillace: come reso noto dal sindaco, si parla di alcune centinaia di migliaia di euro, anche se la somma precisa si conoscerà al termine degli opportuni accertamenti. Lo scorso anno, la “Sogefil” era stata condannata dalla Procura della Corte dei Conti al versamento di oltre 136 mila al Comune di Squillace riferiti ad una singola pratica di riscossione tributi.
Per recuperare le somme di cui è creditrice, l’amministrazione squillacese naturalmente dovrà procedere all’insinuazione al passivo della società essendo questa gestita da un curatore fallimentare.