SQUILLACE GIALLOROSSA, IL SOCIOLOGO FRANCO CACCIA: «IL CATANZARO COLTIVA I LEGAMI E SEMINA SUCCESSI»
Riceviamo e pubblichiamo:
SQUILLACE (CZ) – 4 APRILE 2024 – «Assistere ad una partita di calcio può essere uno spettacolo non solo per le gesta sportive dei giocatori in campo, ma anche per le emozioni generate dalle tifoserie, in particolare da quelle tra loro gemellate.
E’ quanto è successo sabato 16 marzo u.s., in occasione della partita Brescia-Catanzaro giocata allo stadio Rigamonti della città lombarda.
La partita è arrivata dopo le polemiche e divieti scaturiti a seguito del derby vinto meritatamente dai giallorossi contro il Cosenza.
Tra i provvedimenti adottati dalle autorità competenti, quello che più è pesato, è stato il divieto alla trasferta di Brescia comminato ai tifosi con residenza in provincia di Catanzaro.
Come noto tra i tifosi del Catanzaro e del Brescia si è instaurato nel corso degli anni un forte legame, rafforzato da un vero e proprio gemellaggio che vede il sostegno, con reciproche rappresentanze di tifosi, in occasioni di partite decisive per i propri obiettivi.
In queste occasioni, da diversi anni, nella curva del Brescia fanno bella mostra le sciarpe giallorosse così come nella curva Massimo Capraro campeggiano i vessilli del Brescia. Anche per questi trascorsi il provvedimento punitivo è apparso quanto mai inopportuno.
Non è un caso che prima, durante e dopo la partita, giocata tra Brescia e Catanzaro, si è assistito ad un autentico spettacolo nonché testimonianza di quanto di bello può regalare un evento sportivo.
A proposito, nonostante i citati divieti, non solo la curva ospiti, gremita in ogni ordine di posti, ma in tutti i settori dello stadio Rigamonti era evidente la folta rappresentanza dei tifosi giallorossi.
L’intero stadio si è trasformato in un contenitore gioioso con le rispettive tifoserie impegnate ad intonare cori a sostegno della squadra avversaria.
Non a caso dalla curva dei tifosi del Brescia è stato esposto uno striscione di rammarico per la mancata presenza degli ultras provenienti da Catanzaro e provincia.
E’ stata comunque una festa che, al di là del risultato, manco a dirlo un pareggio, è stata la viva dimostrazione delle belle emozioni che può dare il calcio e lo sport quando a prevalere sono i valori autentici del rispetto delle persone e della sana competizione.
La serie A ha bisogno di un nuovo stadio
Intanto la squadra del Catanzaro continua a sorprendere ed a vincere.
L’ultima impresa è quella registrata in casa della capolista Parma, da oltre un anno imbattuta sul proprio campo ma che ha trovato nell’uovo di Pasqua l’amara sorpresa della sconfitta al cospetto di una squadra ottimamente messa in campo dal suo allenatore.
Come annunciato fin dall’inizio del campionato dal presidente Noto e dal tecnico Vivarini, quello di quest’anno doveva essere un campionato di assestamento il cui vero obiettivo era limitato ad una salvezza tranquilla.
Ma la squadra è andata oltre le più rosee previsioni, regalando ai suoi impareggiabili tifosi emozioni in formato industriale. Basti solo citare le esaltanti vittorie esterne ottenute contro squadre molto più attrezzate della nostra come la Sampdoria, il Palermo, il Sudtirol, il Cittadella e la doppia sfida con il Cosenza e, ultima, per il momento, la vittoria ottenuta lunedì 1 aprile a casa della capolista.
La qualità del gioco e l’entusiasmo travolgente della comunità di tifosi, sparsi in tutta Italia, sempre pronti a sostenere numerosi la squadra giallorossa in occasione delle partite fuori casa, rappresentano un buon viatico per proseguire nel cammino.
Il traguardo della serie A oggi non è così inverosimile.
Ma qualora questo sogno si dovesse realizzare, dove si dovrebbero disputare le partite del massimo torneo?
La politica, comunale e regionale, dovrebbe dare un segnale forte e concreto e sostenere quanto in più circostanze sottolineato dal presidente Noto.
Per crescere e dare la giusta risposta alla tifoseria, proveniente dai tanti comuni della provincia, ma anche da diverse località della regione Calabria, c’è bisogno di un nuovo stadio, moderno, sicuro e, soprattutto, collocato in un’area facilmente accessibile.
Come risaputo, lo stadio Ceravolo, oltre ad una capienza molto limitata, non risponde ad una serie di stringenti requisiti relativi alla sicurezza all’esterno della struttura e per tali ragioni, con ogni probabilità, non potrebbe essere omologato per il campionato di serie A.
Sarebbe un guaio, dopo decenni di purgatorio, obbligare i tifosi ad emigrare anche per ammirare le gesta della squadra del capoluogo di regione.
Si utilizzi questa occasione per dimostrare all’Italia intera che, anche dalle nostre parti, è possibile realizzare belle opere in tempi ristretti”.
Franco CACCIA (Sociologo da Squillace)