1 Ottobre 2019
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SQUILLACE, PICCOLE IDEE PER CONTRASTARE IL DECLINO
Riceviamo e pubblichiamo:
SQUILLACE (CZ) – 1 OTTOBRE 2019 – «Su Gazzetta del Sud, nel mese settembre ,è stata pubblicata la notizia dello spostamento del l’Istituto d’Arte a Squillace Scalo.
Le cose avvengono,inesorabilmente. Esiste le legga spietata dei numeri.
In base a questa legge, è andata via la banca,l’ufficio delle imposte,la pretura.
Se n’è andato anche il Seminario e,pure,il Vescovo ma forse, questa volta, i numeri non c’entrano.
Questo è.
Esiste un modo per rimediare a tutto questo?Bisognerebbe invertire la tendenza dei numeri.
Ma in un Paese come Squillace, dove il rapporto tra nascite e congedi dalla vita è assolutamente sbilanciato verso i secondi, poco si può fare ,da soli.
Bisognerebbe, quindi, saper “vendere” meglio Squillace. Non solo ai turisti,per loro è già pronto il Paese Albergo.
E giusto per evitare di predicare a vuoto, ritorniamo proprio alla Gazzetta del Sud.
Sempre sulla Gazzetta del Sud,infatti, è stato pubblicato un articolo su una mostra che si terrà al MARCA – Museo delle Arti di Catanzaro , dal 21 settembre al 20 novembre 2019.
Questa mostra intitolata “ Bertozzi & Casoni. Terra! “, presenta 30 opere di diversi formati, realizzate dai due – Bertozzi e Casoni, appunto- tra i più importanti e riconosciuti maestri della scultura ceramica contemporanea.
Quale migliore occasione per coinvolgere l’arte dei ceramisti di Squillace?
Questa cosa è stata fatta?
Qualcuno si è preso la briga di chiamare il Marca e fare presente che nel nostro paese esiste una tradizione della Ceramica da centinaia di anni atteso che nella stessa presentazione dell’evento si sottolinea come “un ideale collegamento con il territorio è dato dal fatto che esiste una tradizione di arte della ceramica in Calabria che affonda le proprie radici nella Magna Graecia, quell’arte ceramica che Bertozzi & Casoni hanno saputo reinterpretare all’interno del panorama dell’arte contemporanea”.
Portare a Squillace i due artisti e coinvolgerli in uno stage con gli artigiani e la scuola,poteva essere – o no – un modo per dimostrare la vitalità del settore creando, nel contempo, un indotto di visibilità e di economia per la Città?
A volte basterebbe poco: magari leggere un giornale».
Sardo BRUZZESE, operatore turistico