31 Gennaio 2017
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STLETTI’ (CZ) – LA GIORNATA DELLA MEMORIA CON ANNIE JIRIKOVSKI
Figlia del partigiano Raimomd, torturato e ucciso dal Nazismo, ha narrato di un epoca in cui vinsero gli ideali di morte
Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)
STALETTI’ (CZ) – 31 GENNAIO 2017 – Celebrata a Stalettì, presso la sala della biblioteca di palazzo Aracri, la giornata della memoria.
Presenti il sindaco Concetta Stanizzi con alcuni amministratori e la professoressa Annie Jirikovski figlia di Raimond catturato, torturato e ucciso. Gremita la sala, presente anche il parroco della chiesa matrice don Roberto Corapi.
Molte le riflessioni uscite nel corso della serata, accadimenti del passato che dovrebbero orientarci a scelte più umane e moralmente sane ma oggi si ripetono se pur con abiti diversi,”una autentico tatuaggio dell’anima diceva il sindaco Concetta Stanizzi nel suo applaudito intervento, frutto di un fanatismo fondato sul falso mito della razza considerata essenza della storia, continuava Stanizzi, milioni di persone considerate antirazza una razza impura, furono vittime della più brutale repressione della dittatura e annientati nei campi di concentramento e di sterminio come Auschwitz, Dachau, Matausen, Birkenau,e per quanto aberranti queste storie, trovarono continua Stanizzi, il consenso di quasi tutto il popolo tedesco.”
Questo fatto, continuava Stanizzi deve indurci a riflettere sui condizionamenti della forza propagandistica di ogni colore, oggi migliaia di cristiani vengono perseguitati nel mondo,e uccisi dagli integralisti islamici, nell’indifferenza generale,anche l’Italia fu toccata dall’allora germe dell’antisemitismo, fu un periodo in cui il paese mostrò il peggio di se, da una parte, perché dall’altra dimostrò anche il meglio.” Il sindaco Stanizzi concludeva il suo intervento invitando i numerosi presenti alla riflessione su quanto detto e sulla attualità dell’argomento.
Si passava poi all’intervento di Annie Jirikovski, figlia di un partigiano,Raimond, catturato,torturato e ucciso, Annie ha narrato di un epoca dove a vincere sono stati gli ideali, con la morte di milioni di persone,uccise solo perché dichiarate,”diverse” ma diverse da che, e da cosa? Con l’ausilio di un video,con foto d’epoca, si è entrati prepotentemente nella storia, un bianco e nero datato ma sempre attuale, capace di fare rabbrividire le nuove generazioni alla vista di quei luoghi di tortura e di scomparsa di milioni di persone,senza distinzione alcuna, anziani, giovani, bambini e donne, tutti brutalmente cancellati, ma non dimenticati.
Perché la memoria,quella storica, serve proprio per non dimenticare il periodo più brutto dell’umanità,difficile da raccontare,difficile da narrare impossibile da capire da dove arriva tanta violenza,ma solo con queste giornate della memoria, la forza della parola, il ricordo sarà sempre vivo e il sacrificio di milioni di persone non sarà mai vanificato,” il pianto di un bambino che piange dal dolore, è come l’agonia di una farfalla a cui hanno strappato le ali” da una poesia di Loredana Teti.