TAGLIO ALBERI NEL BASSO IONIO, LO SDEGNO DI ITALIA NOSTRA SOVERATO – GUARDAVALLE
L’associazione ambientalista: “Le nostre cittadine diverranno assolate e roventi nelle sempre più calde stagioni estive”
di REDAZIONE
– PRESERRE (CZ) – 31 GENNAIO 2025 – «Una volta c’era la Festa degli alberi.
Dovrebbero essere considerati dei monumenti viventi.
Invece, si salvi chi può.
Se solo potessero».
Tra serio e faceto.
Tra rabbia e protesta.
Nella lente di ingrandimento della sezione di Italia Nostra “Paolo “Orsi” Soverato – Guardavalle finisce ancora una volta l’ambiente del Basso Ionio.
Da Montepaone a Soverato, da Guardavalle e Satriano e Davoli secondo Italia Nostra ogni anno si piantumerebbero pochi alberi e se ne taglierebbero, invece, tanti.
«Molte piante – aggiungono gli ambientalisti – sono vittime di potatori spietati e incompetenti che creano seri danni fitosanitari provocandone nel tempo anche la morte».
Italia Nostra parla dei (presunti) continui scempi che «vengono perpetrati sul patrimonio arboreo e paesaggistico delle nostre cittadine con potature spietate, capitozzature o l’eliminazione di alberi sani e non pericolanti, ma dichiarati tali».
Tradotto: «Invece che la Festa degli alberi stiamo facendo la “festa” agli alberi: abbattendoli, maltrattandoli, capitozzandoli» evidenziano ancora gli ambientalisti.
Eppure la legge di tutela c’è.
Nel decreto ministeriale Ambiente 10 marzo 2020, fra le tante disposizioni d’interesse per la difesa del verde pubblico (regolamento comunale per il verde pubblico, professionalità degli operatori, ecc.), una è di particolare interesse: il sostanziale divieto di capitozzatura degli alberi cittadini accanto all’obbligo che gli interventi di potatura (da effettuarsi solo in casi strettamente necessari) vengano eseguiti unicamente da personale competente e in periodi che non arrecano danni alla pianta senza disturbo all’avifauna nidificante.
«Un ulteriore motivo per evitare pratiche di potatura drastica – avvertono gli ambientalisti – è che essa indebolisce gli alberi creando nel tempo situazioni di instabilità e generando maggiori costi di gestione con danni economici per le comunità».
Ma di fronte ai “danni” che procurano (ad esempio, sporcano con la caduta delle foglie) «la soluzione resta “tagliare, accorciare o abbattere” – attaccano da Italia Nostra – . Pubblico e privato in questo si allineano e si alleano, dichiarando guerra ad ogni forma vegetale dimenticando o ignorando quanto gli alberi restino alla base della nostra stessa esistenza e sopravvivenza».
Per Italia Nostra Soverato – Guardavalle il futuro è senza futuro.
«Con molti alberi in meno – prevede l’associazione – le nostre cittadine diverranno assolate e roventi nelle sempre più calde stagioni estive.
Piuttosto, gli aberi continuano a essere acrificati perché considerati “ostacoli”, sfruttati come risorsa legnosa e immolati nelle voraci fauci delle centrali a biomasse insieme agli alberi dei nostri boschi che si sacrificano con l’inganno dell’”energia rinnovabile”.
Ma gli alberi sono una risorsa vitale ma non rinnovabile».
Poi l’amara conclusione: «Un ambiente senza alberi è già morto e noi non facciamo nulla per conservarli».