6 Settembre 2015
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TORRE DI RUGGIERO (CZ) – L’ACQUA SCARSEGGIA, SOSPESO SERVIZIO NELLE ORE NOTTURNE
Ordinanza, temporanea, del sindaco Pino Pitaro. Per normalizzare la situazione ha imposto il divieto dell’uso dalle ore 22 alle ore 6
di Franco POLITO
TORRE DI RUGGIERO (CZ) – 6 SETTEMBRE 2015 – Sull’acqua come risorsa da usare in modo razionale e senza sprechi sì da consentirne un equo utilizzo se ne discute da tempo immemore.
L’argomento è ampio. Riguarda anche i casi di carenza della risorsa nell’approvvigionamento dai serbatoi comunali. Quando si verifica, come in questo periodo a Torre, occorre intervenire. Il sindaco Pino Pitaro l’ha fatto.
Dalla sua scrivania arriva l’ordinanza di sospensione del servizio idrico nelle ore notturne. In pratica dalle 22 alle 6 di tutti i giorni. «In una situazione del genere – ci dice – ci siamo visti costretti a darci da fare per riportare tutto alla normalità mediante la razionalizzazione dell’acqua onde scongiurare lo svuotamento completo dei serbatoi di accumulo e quindi l’interruzione totale del servizio».
Il provvedimento, dagli effetti immediati, è in vigore dallo scorso primo settembre ed ha carattere momentaneo. Non appena, infatti, il quadro si sarà normalizzato, l’uso dell’acqua riprenderà il suo “normale corso”.
Le “accortezze” non sono solamente di carattere “temporale”. Pitaro, difatti, ha anche ordinato di limitare i consumi dell’acqua potabile ai fabbisogni igienico – alimentari strettamente necessari. Ne consegue «il divieto – aggiunge l’ordinanza – di irrigare gli orti, giardini e altro, di procedere al lavaggio delle automobili e di utilizzare nella zootecnia l’acqua proveniente dal serbatoio comunale».
Non sfuggono alla regola i titolari degli esercizi commerciali, i cantieri edili, le imprese artigiane e le attività simili: dovranno limitare l’uso della risorsa al minimo indispensabile necessario all’attività lavorativa.
Copia del provvedimento è stato inviato ai carabinieri della stazione di Cardinale. Contro di esso è proponibile ricorso al prefetto, entro 30 giorni, al Tar (60) e quello straordinario al Capo dello Stato (120).