26 Luglio 2016
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TORRE DI RUGGIERO (CZ) – L’ACQUA SCARSEGGIA, VIETATO SPRECARLA
Torre, una veduta
Ordinanza del sindaco Mario Barbieri contro gli usi diversi da quello strettamente domestico
di Fra. PO.
TORRE DI RUGGIERO (CZ) – 26 LUGLIO 2016 – E’ perentoria l’ordinanza con cui il sindaco Mario Barbieri ha disposto il divieto assoluto di utilizzare l’acqua potabile per usi diversi da quello strettamente domestico.
«E’ fatto obbligo a chiunque – si legge nel provvedimento – a qualsiasi titolo possiede vasche, piscine, orti e giardini, di documentare su richiesta degli organi di polizia, la provenienza dell’approvvigionamento idrico utilizzato per dette attività, con obbligo di dimostrare che trattasi di acqua non potabile».
Nella sostanza c’è che, come verificato dall’ufficio idrico, i consumi di acqua hanno subìto una impennata notevole dovuta alle elevate temperature del periodo e alle scarsità di precipitazioni atmosferiche.
«L’ufficio idrico – sottolinea Barbieri – ha inoltrato una comunicazione in cui segnala una vera situazione d’emergenza determinata dal gran caldo e dall’assenza di pioggia che ha portato a un’impennata dei prelievi idrici da parte dell’utenza in concomitanza ad una minore disponibilità della risorsa».
Tradotto in metri cubi: il quantitativo d’acqua del civico acquedotto non pemette di utilizzarla per scopi diversi dal consumo umano e familiare. E allora ecco «la necessità – conclude il primo cittadino – di dover intervenire immediatamente predisponendo quanto necessario, per la tutela e la salvaguardia dell’ igiene e della salute pubblica, ordinando il divieto assoluto di utilizzo dell’ acqua potabile per scopi diversi dagli usi domestici, quali “irrigazione orti e giardini, riempimento piscine, lavaggio auto e altro».
Copia dell’ordinanza, contro la quale è proponibile ricorso al Tar o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, è stata trasmessa al prefetto di Catanzaro, al comando della polizia municipale e alla stazione carabinieri di Cardinale competente per territorio. Contro i trasgressori sono previste sanzioni amministrative pecuniarie comprese tra i 25 e i 500 euro.