TORRE RUGGIERO (CZ) – Intimidazione vice sindaco, l’amarezza del giorno dopo
Dopo i colpi di pistola esplosi contro il distributore di benzina di Salvatore Chiefari, il sindaco Giuseppe Pitaro pensa ”di lasciare il mandato”
Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)
TORRE DI RUGGIERO (CZ) – 14 APRILE 2015 – Il giorno dopo a riflettori spenti, tuona ancora alto il grido di aiuto fatto dal sindaco di Torre di Ruggiero Giuseppe Pitaro, un sindaco che ha fatto del suo percorso amministrativo un autentico impegno non solo per il suo paese ma per tutto il comprensorio delle preserre.
Basti ricordare la battaglia per l’ospedale San Biagio di Chiaravalle centrale, sulla chiusura del giudice di pace preso il tribunale sempre a Chiaravalle centrale, il lungo braccio di ferro sulla paventata ipotesi di chiusura degli uffici postali periferici, ”ma ora basta – ha detto il sindaco Giuseppe Pitaro – la misura è colma, dopo il vile attentato a colpi di pistola contro il distributore di carburante Agip Eni, situato in via provinciale all’inizio di Chiaravalle centrale”, espresso la sua amarezza per l’accaduto e per la situazione sempre più difficile che attraversano questi territori.
“Non si può più andare avanti così – ha spiegato Pitaro. – Ci troviamo in una delle aree più povere e depresse economicamente della Calabria, ecco perché il binomio povertà-assenza di controllo del territorio da parte dello Stato è un freno allo sviluppo dello stesso territorio. Non posso nascondere che, in queste ore, il sottoscritto con tutta la Giunta di Torre di Ruggiero sta seriamente pensando di lasciare il mandato. Ripeto, così non si può andare avanti!”.
Infine, il sindaco Pitaro ha aggiunto: “Stiamo valutando tutte le azioni da intraprendere, tra cui anche la possibilità di convocare un Consiglio comunale aperto a tutti i cittadini.”
E si allunga la scia di imprenditori ed amministratori comunali intimiditi, già è difficile trovare chi si offra per gestire la cosa pubblica, con la riduzione drastica delle rimesse da parte del governo centrale,ora anche gli atti intimidatori, bisogni ora che il governo in tutte le sue forme democratiche faccia sentire la sua presenza e vicinanza a queste persone.