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TRE MESI SENZA STIPENDIO, SCATTA LO “SCIPERO BIANCO” DEI TIROCINANTI A SQUILLACE

Prestano servizio in vari settori dell’amministrazione e dei lavori pubblici

 di Salvatore TAVERNITI, Gazzetta del Sud 14 feb 2023

SQUILLACE (CZ) – 21 FEBBRAIO 2023 – Da qualche giorno  i lavoratori impegnati nei cosiddetti Tis, tirocini di inclusione sociale, impiegati al municipio di Squillace sono in “sciopero bianco”.

 Si tratta di tredici soggetti che prestano servizio in vari settori dell’amministrazione e dei lavori pubblici.

 In altri termini, pur garantendo la presenza, incrociano le braccia e si astengono dalle varie mansioni che svolgono da oltre dieci anni nel comune, in particolare nelle aree amministrativa, finanziaria, tecnica, dei tributi, protocollo, polizia municipale e finanche nei settori della manutenzione, area cimiteriale, verde pubblico, lungomare e altro, con i rischi connessi.

 Il motivo è legato al fatto che da oltre tre mesi non percepiscono i dovuti emolumenti, per quanto irrisori che necessitano al cosiddetto menage familiare.

 I lavoratori impegnati nei Tis sono gli ex percettori di mobilità in deroga e prestano servizio in comuni ed enti pubblici.

 Percepiscono riconoscimenti economici irrisori, ma sopperiscono egregiamente alla sempre cronica carenza di personale.

 Finora la sinergia tra Ministero e Regioni ha avuto l’obiettivo di contenere gli effetti della crisi del mercato del lavoro, creando le condizioni per evitare la fuoriuscita dal mondo del lavoro di quanti più soggetti possibili e il formarsi di disoccupazione di lungo periodo con conseguente perdita di competenza, capacità professionali e caduta di reddito.

 Da più parti, peraltro, giungono appelli riguardo alla loro stabilizzazione, perché non è più tollerabile abbandonare queste persone nel totale precariato.

 Il sindaco di Squillace Pasquale Muccari esprime la piena solidarietà ai Tis che operano nel comune ormai dal lontano 2013.

 «Occorre adoperarsi – sottolinea – affinché non ci sia soluzione di continuità al trasferimento degli emolumenti spettanti anche nella considerazione che molti percettori sono monoreddito e affrontano quotidianamente spese per la produzione del loro irrisorio reddito.

 L’occasione mi permette di rimarcare l’insostituibile attività di supporto che ali soggetti espletano a favore non solo della mia amministrazione, ma anche di diversi altri enti.

 Uscire dalla precarietà, garantire ad essi dignità di lavoratori è un atto dovuto.

Dichiaro di sostenere la loro causa in ogni sede e sono certo che la Regione e tutte le forze sindacali produrranno in tempi brevi gli atti necessari alla loro definitiva stabilizzazione.

 Gli enti ospitanti ne hanno assoluto bisogno».