TRENTA ANNI DALL’OMICIDIO: IL PARROCO DI AMARONI RICORDA IL GIUDICE SCOPELLITI
Don Roberto Corapi: “Occorre smuovere le coscienze. il sangue innocente sparso grida dinanzi a Dio”
di Franco POLITO
AMARONI (CZ) – 10 AGOSTO 2022 – «Non può rimanere un caso irrisolto e sepolto».
Così il parroco di Amaroni don Roberto Corapi sul caso del giudice Antonino Scopelliti, ucciso il 9 agosto 1991 a Campo Calabro, in provincia di Reggio Calabria.
Si leva dalla “Cittadina del miele” il grido del sacerdote, sensibile a tutti e alla pastorale della chiesa in uscita di cui parla Papa Francesco .
«Non possiamo celebrare solo messe – aggiunge don Roberto – . Bisogna che il Vangelo diventi vita per ciascuno di noi, giustizia e verità.
Non può, e dico non può, rimanere un caso messo nel dimenticatoio l’uccisione del giudice Antonino Scopelliti, grande giudice che stava compiendo il suo dovere.
Dopo 31 anni ancora tanti sono i silenzi e ancora tanti sono i tabù che volano nell’aria.
Ma perché tanto silenzio ?
Bisogna predicare e vivere la giustizia e la legalità.
Mai più, mai più, perché il sangue innocente sparso grida dinanzi a Dio.
Penso che l’omicidio Scopelliti debba far riflettere e debba dare uno scossone a chi sa e non parla.
Amiamo la giustizia, amiamo la legalità, il giudice attraverso di noi e attraverso Rosanna figlia cara ,vuole dirci di essere sempre determinati nelle nostre cose e di essere sempre liberi per amore del Vangelo e della verità.
La verità ci renderà liberi.
Tutto verrà alla luce dice il Vangelo.
Il caso Scopelliti appartiene a tutti noi e la nostra terra di Calabria deve essere riscattata da questa brutta piaga che è la criminalità organizzata.
Coraggio, continuiamo a formare le coscienze e a saper chiamare le cose col proprio nome».