“TRICKSTER”, OPERABIANCO PORTA LA DANZA CONTEMPORANEA AL TEATRO COMUNALE DI BADOLATO

Appuntamento oggi, ore 21, con il gruppo di ricerca artistica fondato da Marta Bichisao, danzatrice e coreografa e Vincenzo Schino, regista e artista visivo
di REDAZIONE
– BADOLATO (CZ) – 20 MARZO 2025 – È tempo di danza dalle parti di Badolato. Il prossimo appuntamento dellastagione diSPAc (South Performing and ACting) – ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti -, è infatti con la danza contemporanea di OperaBianco e PinDoc che oggi, venerdì 21 marzo, con inizio alle ore 21:00, presenteranno la performance “Trickster”, ideato e diretto da Vincenzo Schino con coreografie di Marta Bichisao.
UN COLLEGE DI MATERIALI PLURALI E MULTIFORMI
Un danzatore, Luca Piomponi, solo in scena, si divincola tra citazioni cinematografiche e digitali, di natura e qualità diverse, con un focus su un’intera scena del film del 1921 “The Playhouse”, in cui Buster Keaton interpreta una scimmia che imita dei clichés del comportamento umano. La danza è costruita attraverso un collage di materiali plurali e multiformi, i cui attraversamenti imprevedibili dispongono il corpo in uno stato di costante domanda.La qualità fisica è nutrita dalla pittura sensuale e cinetica di Francis Bacon.
“TRICKSTER”, FIGURA LIMINALE TRA IL MONDO DEGLI UOMINI E QUELLO DEGLI DEI
Il ritratto che ne emerge in primo piano è un corpo abitato,animato dal dialogo continuo e serrato tra la propria specificità anatomica e gli inviti, quasi acrobatici, delle partiture.Questo lavoro interpella il “trickster”, figura liminale tra il mondo degli uomini e quello degli dei. Nel presiedere i confini delle città, delle regole e della vita sociale, contemporaneamente ne confonde le distinzioni. Il trickster rovescia sensi e significati e nel distruggere crea, o meglio ricrea, in una posizione mai dominante, ma sempre laterale, duplice e dialogica.
IL CORPO SFUGGE ALLA SUA PRESENZA
«Guardando F. Bacon ho la sensazione che il corpo sfugga – spiega Schino nelle sue note -. Anche Buster Keaton sfugge mentre cade, sfugge perché cade. A cosa sfugge? Alla sua presenza. È inafferrabile. Non ha una forma perché appena si sistema in una, è sorpreso da un’emergenza che gli chiede di assumerne un’altra. Il corpo si scioglie, cola, è mosso, fugge allo sguardo, la sua cinetica non è contenibile in un’anatomia. È un corpo posseduto da forze. L’uso delle citazioni è funzionale all’attraversamento continuo di altre materie nella carne del danzatore. Arrivano pixel, scariche elettriche, immagini effimere del web, dell’archivio del cinema, della pellicola trasformata in digitale, e tutto questo diventa carne, peso, muscoli, acrobazia, respiro. Diventa la vita di un animale davanti a me che guardo. Questo corpo umano diventa esso stesso il montaggio».
CHI È OPERABIANCO
OperaBianco è un gruppo di ricerca artistica fondato da Marta Bichisao, danzatrice e coreografa e Vincenzo Schino, regista e artista visivo. Dal 2006 sceglie l’universo teatrale per esplorazioni multilinguistiche tra danza, performing art, arti visive e video.La poetica di OperaBianco si compone alla confluenza di personali declinazioni e sovrapposizioni tra questi linguaggi. La ricerca coreografica è segnata dall’attenzione all’origine somatica del movimento e fa uso di elementi estetici minimalisti.
La cultura cinematografica e letteraria, assieme a uno sguardo trasversale sulle arti visive, interviene nel disegno registico con una rete di riferimenti e citazioni esplicite.
In particolare, nella composizione della scena, la pluralità simultanea di azioni evoca i movimenti della cinepresa: un continuo passaggio tra la scala del primo piano e quella del campo lungo, tra il ritratto e il paesaggio.In spazi deputati e non, inventa una scena aperta per drammaturgie complesse: esperienze immersive che sfidano la forma consueta di fruizione offrendo al pubblico posture e punti di vista alternativi.
Nella storia artistica di OB è centrale la dialettica tra il comico e il tragico, riflessa nella figura del clown che si fa metafora del rapporto tra performer e scena, tra umano e universo.