GASPERINA – Un ottimo risveglio con le telecamere Rai di “Buongiorno regione.”
Articolo e foto di Gianni Romano (Il Quotidiano della Calabria)
Gasperina si riempie di colori e di profumi.
Complice una bella giornata di sole grazie alle telecamere della Rai con il programma “Buongiorno regione” in diretta sulla terza rete e condotto dalla giornalista Emanuela Gemelli. In piazza Enrico Fermi sono tanti i presenti.
Dall’amministrazione comunale con il sindaco Gregorio Gallello, il vice Saverio Catrambone, l’assessore Saverio Voci e i consiglieri Ida Campo e Antonio Guzzi. Presente anche il parroco don Carmelo Fossella, il presidente della pro loco Maurizio Conforto, il gruppo dei “Tarantuli” l’associazione culturale e musicale “Il sotterraneo”, il gruppo di volontariato dell’Edelweiss, le donne di Gasperina che hanno allestito una grande buffet con prodotti tipici, dal pane fatto in casa e cotto nel forno a legna, ai dolci e alle conserve, olive sott’olio, sottoaceti, insaccati e capicolli, ma anche grazie al pastore presente le ricotte fumanti, pecorino primo sale e stagionato.
Non poteva mancare certo nella patria del vino il rosso e il bianco di Gasperina. Al centro della lunga tavolata, infatti, ha preso posto un’ antica botte che spillava per i presenti il nettare degli dei, un vino profumato che ha riempito l’aria.
Mentre il programma andava in onda, scorrevano sul video le immagini più belle di Gasperina, una terrazza sospesa su mare Ionio, una vista quella dalla Madonna di Termini impareggiabile per un colpo d’occhio che va da punta Stilo a Capo Colonna, per passare poi al santuario della Madonna di Termini, alla chiesa Matrice con le sue antiche colonne in granito.
Ed ancora i suoi portali con i palazzi nobiliari, le antiche vie, gli “stretti”, la via Nova, il salotto buono di Gasperina, le cantine, un frantoio in pietra granitica con le macine del 1800, la sede del sotterraneo con il museo della civiltà contadina e del vino.
Qui grandi botti custodiscono gelosamente il vino di cui Gasperina era famosa al punto che il grande scrittore Mario Soldati ebbe a scrivere «mi annoto, un Gasperina del 68’, gradazione 14,5 gradi, rosso cupo, profumatissimo, assomiglia a un Taurasi e quasi ad un Barbaresco, frammenti di glorie passate che si appuntano sul petto del reduce nei giorni delle celebrazioni».
Dicevi Gasperina ed era subito vino, per gli abitanti dei paesi vicini. Per Gasperina oggi si è scritta una bella pagina, grazie alla fattiva collaborazione di tutti si è riusciti a proporre quello che è veramente il paese: un paese antico e attento alle sue tradizioni. La cultura e il rispetto passano proprio da queste cose.