19 Giugno 2020
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UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’INCLUSIONE, IL “MALAFARINA” DI SOVERATO TRA I 20 ROLE MODEL NAZIONALI
Istituto di Istruzione Superiore ha ottenuto il prestigioso riconoscimento promosso dalla Commissione Europea e rilanciato dall’Agenzia Erasmus+ Indire e dall’Unità Epale Italia
di REDAZIONE
SOVERATO (CZ) – 19 GIUGNO 2020 – Stamattina sui canali Facebook e Twitter di Erasmus+ Indire ed Epale e in diretta radiofonica su Controradio Firenze, l’emittente fiorentina media partner dell’iniziativa, sono stati annunciati i 20 vincitori dell’iniziativa promossa dalla Commissione Europea e rilanciata dall’Agenzia Erasmus+ Indire e dall’Unità EPALE Italia, la community per l’apprendimento degli adulti in Europa, per promuovere una rete di figure di riferimento positive: iRole Model.
Sono intervenuti all’evento di lancio, in diretta streaming, Luca Perego, EuropeanCommission, Direzione Generale Educazione, Gioventù, Sport e Cultura, Andrea Bollini, MI Social, Sara Pagliai, coordinatrice Erasmus+ Indire.
Tra i venti Role Model nazionali, l’Istituto Tecnico Tecnologico “G. Malafarina” di Soverato: il riconoscimento all’Istituto, diretto dal professore Domenico Agazio Servello, ha avuto come motivazione l’approccio incentrato sull’inclusione, promosso pienamente anche attraverso il partenariato Erasmus+Erfahrungenmit “GentleTeaching”.
VielfaltbrauchtVielfältigesche hafavorito una collaborazione tra i paesi partner per avviare un confronto costruttivo tra scuole speciali e scuole inclusive. Il Partenariato strategico ha coinvolto in un lavoro triennale, dal 2017 a giugno 2020, le scuole “speciali” Fritz-Felsenstein-Schule di Königsbrunn in Germania, la Escola Vida Montserrat in Spagna e la YsgolMaes y Coed nel Galles.
In linea con il modello della Comunità Internazionale “TheGentleTeaching”, il progetto, basato sul valore rinforzante dell’interazione sociale nei confronti di studenti bes o affetti da problematiche neuro-cognitive e grazie all’approccio peer to peer, ha portato benefici concreti, sia sul piano dell’inclusione degli allievi svantaggiati che sul processo di apprendimento permanente del personale educativo che ha avuto modo di avviare un raffronto costruttivo tra le varie metodologie usate, riconoscendone i limiti e le opportunità: tutte le scuole coinvolte attribuiscono grande importanza all’identificazione precoce di bisogni educativi speciali, tuttavia le leggi che sottendono all’organizzazione interna di ciascun Stato portano a una strutturazione dell’insegnamento completamente differente.
Difatti, diversamente dalle scuole partner tedesca, gallese e spagnola, i cui studenti presentano tutti problematiche neuro-cognitive serie, l’Istituto italiano, ha faticato a distinguere e promuovere il sistema adottato dal proprio Dipartimento di Inclusione, coordinato dalla professoressa Maria Antonietta Battaglia, che si occupa di una categoria più vasta di soggetti che vanno dagli studenti con disabilità a quelli con bisogni educativi speciali, ai dsa, ad alunni a rischio di dispersione scolastica, fino ad allargare il campo d’azione a migranti, ad allievi bullizzati ecc.. e si pone come traguardo, la completa integrazione degli stessi. Il continuo confronto con sistemi chiusi ha portato a delle collaborazioni fattive e a delle considerazioni costruttive tra e da entrambi i sistemi.
In particolare la scuola italiana ha riconosciuto l’esistenza di strutture e personale altamente qualificato nei paesi partner con la conseguente adozione di strategie più mirate e con la presenza di dispositivi e sussidi migliori all’interno del campo della tecnologia assistiva, mentre le altre scuole partner hanno assunto una certa consapevolezza della necessità di una maggiore apertura nei confronti del mondo esterno.
La coordinatrice dello staff Erasmus+, Savina Moniaci, nella candidatura dell’intera scuola per il prestigioso riconoscimento, ha fortemente sostenuto la qualità dei workshop organizzati nei tre anni di durata del progetto che hanno visto studenti, docenti e tecnici del presidio educativo soveratese impegnati in molteplici attività interessantissime.
Dalle professoresse Antonia Doronzo e Sandra Macrina che hanno provveduto alla stesura dei pilastri educativi portanti dell’Istituto, alla professoressa Mesiti che ha contribuito alla creazione di un inno e alla predisposizione di laboratori creativi, ai docenti di educazione fisica Marilena Fristachi, Enzo Infusino e Pino Procopio che hanno allestito attività sportive guidate, all’assistente tecnico Giuseppe Schiavi che ha creato e gestito il sito del progetto e al professore Raffaele Micelotta che, addirittura, ha introdotto gli allievi stranieri Bes alla programmazione a blocchi con code.org, affiancandoli, in modalità peer tutoring ai suoi allievi p rovetti programmatori.
Avere avuto la possibilità di condividere quanto realizzato, con l’Unità Operativa Dipartimentale di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza e con Sonia Iervolino e Gianluca Pergola dell’Università della Calabria, servizio studenti con disabilità, DSA e BES, nel corso del “GentleDay”, alla presenza di Lorenza Venturi, Capo Unità Nazionale Studi e Analisi Epale si è, inoltre, configurata come un’opportunità valida per analizzare le prospettive future per le categorie degli alunni svantaggiati, sviluppare un ascolto attivo, altresì già istituzionalizzato, nell’Istituto Malafarina con l’ideazione del Dirigente Servello di uno Sportello Psicologico d’Ascolto.
La rete italiana dei Role Model è nata nel 2018 con il concorso di racconti “Storie di resilienza” che aveva visto emergere la figura di un ex-allievo dell’Istituto, il beat boxer Davide Leone e quest’anno si è arricchita di nuove storie positive di cambiamento grazie all’istruzione, la cultura, l’apprendimento e alle opportunità offerte dal Programma Erasmus Plus.
I vincitori ricopriranno il ruolo di “testimonial” in scuole, università, centri per l’apprendimento degli adulti, per raccontare la loro storia nell’ottica del RoleModel, una figura di riferimento che interviene in favore di un ambiente di apprendimento e di una società più inclusiva e accogliente.