21 Novembre 2020
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UNO SPORTELLO DI ASCOLTO, A S. VITO IONIO ECCO L’IDEA DI “LIBERAMENTE” PER AFFRONTARE LA PANDEMIA
I consiglieri di opposizione Savari e Macrì: “Il futuro comunitario non passa per LiberaMente da quanto il Sindaco e i suoi consiglieri decideranno di fare delle loro indennità di funzione e delle rispettive diarie”
di REDAZIONE
SAN VITO SULLO IONIO (CZ) – 21 NOVEMBRE 2020 – Passate le elezioni del 21 settembre 2020, il Movimento civico LiberaMente ha iniziato a muovere i primi passi all’interno del Consiglio comunale di San Vito Ionio.
Dai banchi dell’opposizione, i consiglieri Francesca Savari e Gianfranco Macrì hanno le idee chiare su cosa intendono focalizzare la propria azione: stimolare la maggioranza a programmare il futuro del paese, vigilare sulla buona esecuzione dell’azione amministrativa, ascoltare la cittadinanza, avanzare proposte di interesse generale.
LiberaMente non crede che un paese si possa amministrare soltanto “rassicurando” le persone.
Al contrario, ritiene fondamentale organizzare un piano complessivo di opere che tenga conto delle emergenze in atto, lavorando per reperire tutte le risorse necessarie.
L’emergenza Covid-19 costituisce certamente un freno, ma sarebbe un errore – spiegano Savari e Macrì – fermarsi ad aspettare che la pestilenza passi. Il supporto alla popolazione colpita dalla pandemia deve costituire una tappa di un percorso molto più articolato, all’interno del quale la questione dello sviluppo complessivo del paese non può essere ulteriormente dilazionata.
Il “dopo campagna elettorale” vede, dunque, LiberaMente impegnata a mettere a punto un’agenda avente in testa la messa in sicurezza del territorio, il rilancio dell’economia, la valorizzazione delle risorse culturali e agricole, la cultura.
Saranno queste le priorità su cui il Movimento civico, nato nella scorsa primavera, investirà tutte le sue risorse.
Interpellati a ridosso dell’ultimo Consiglio comunale del 18 novembre 2020, che l’amministrazione ha tenuto di dover fare in presenza e non da remoto nonostante l’elevato numero dei contagi e senza tra l’altro la diretta streaming, che come abbiamo sottolineato, consentirebbe a tutti i concittadini di parteciparvi, Savari e Macrì sentono il dovere di rimarcare alcune cose, a loro avviso sintomatiche di un cattivo procedere dell’amministrazione in carica.
A partire, per esempio, dall’approvazione, a maggioranza, del documento contenente le “linee programmatiche” del sindaco e degli assessori (art. 46, D.lgs. n. 267/2000). Il rilievo, per Savari e Macrì, non è formale, bensì sostanziale, in quanto attinente al “contenuto” di un atto politico-amministrativo fondamentale, sul quale il Consiglio è coinvolto sia in funzione di indirizzo, sia in funzione di controllo (art. 42, co. 3, D.lgs. cit.).
Il voto contrario di LiberaMente trova pertanto legittimazione alla luce del grado di approssimazione e superficialità col quale la maggioranza ha inteso predisporre questo importante documento di pianificazione strategica, assolutamente privo, per come è stato presentato, di argomenti sufficienti a stabilire se sussiste un allineamento tra le linee programmatiche proposte e il contesto all’interno del quale esse sono inserite.
Non riuscire a cogliere le coordinate del programma amministrativo, ovvero le modalità con le quali si andrà a dare attuazione al disegno complessivo di gestione del Comune (stabilendo priorità, fasi di esecuzione e mezzi per realizzarlo) rappresenta per i consiglieri di LiberaMente un vulnus nient’affatto secondario.
Altro argomento altrettanto dirimente sui cui Savari e Macrì avanzano motivi di doglianza è stato la delibera sulla “Determinazione delle indennità e dei gettoni”, alla luce dell’incremento fissato dal Decreto del Ministero dell’interno del 23 luglio 2020.
Anche qui, la sostanza prevale sulla forma. Nulla da obiettare, per LiberaMente, sull’adeguamento al rialzo delle indennità di funzione. I sindaci, specie quelli dei comuni più piccoli, pagano un prezzo altissimo in termini di bilanciamento tra responsabilità e quanto concretamente percepito per l’impegno profuso.
In tempi ordinari, sottolinea Francesca Savari, tutto questo ci avrebbe visto schierati al fianco del sindaco in difesa di quanto è stato giustamente definito come “uno stipendio di dignità”. In tempi eccezionali, però, tocca a tutti fare qualche sacrificio, in proporzione a quanto percepito e secondo la propria sensibilità. Ecco perché LiberaMente ha deciso di rinunciare al gettone di presenza per l’interno mandato e di destinare l’ammontare a un fondo di solidarietà.
Sarebbe stato rimarchevole, conclude Savari, condividere questa scelta con il sindaco, gli assessori e i consiglieri di maggioranza. Anche una piccola decurtazione, proporzionata a quanto percepito, avrebbe lanciato un segnale di maggiore vicinanza dell’amministrazione ad una comunità in grave sofferenza.
Terminata la conversazione su alcuni dei temi trattati in Consiglio, la consigliera Savari ci tiene a rimarcare altre questioni, specificando che, per provare a sollevare un po’ l’umore dei sanvitesi, LiberaMente ha deciso di organizzare un piccolo spazio di solidarietà per affrontare l’emergenza Covid-19 che consta di uno sportello di ascolto psicologico e della possibilità di trovare presso le edicole di San Vito un “libro in sospeso” gratuitamente offerto a tutti.
Il futuro di San Vito, non passa per LiberaMente da quanto il Sindaco e i suoi consiglieri decideranno di fare delle loro indennità di funzione e delle rispettive diarie.
Serve ben altro per “rimettere in piedi” una comunità: partendo da una programmazione adeguata ad affrontare in modo complessivo le criticità ben presenti agli occhi dei sanvitesi.
LiberaMente non si stancherà mai di ripetere che San Vito merita una gestione migliore.