24 Settembre 2018
632
VALLEFIORITA, UN “NUOVO INIZIO” SPIRITUALE
Comunità saluta don Marcello Froiio, trasferito alla parrocchia del Carmine a Catanzaro
Articolo e foto di Franco POLITO
VALLEFIORITA (CZ) – 24 SETTEMBRE 2018 – Se ne va ma il cuore lo lascia a Vallefiorita.
Ieri mattina, nella messa domenicale, il suo congedo dalla comunità vallefioritese. Nella quale resterà fino a sabato prossimo. Giusto il tempo di celebrare un matrimonio, poi sarà parroco nella chiesa del Carmine a Catanzaro.
Domenica prossima, alle ore 18:30, l’ingresso ufficiale nella nuova parrocchia. Un “nuovo inizio” spirituale dopo 4 anni ai piedi delle Preserre Catanzaresi. Al suo posto arriva don Alessandro Iannuzzi, suo successore (anche) ad Amaroni. Arriva da Satriano, ed è originario di Cardinale.
Corsi e ricorsi ecclesiastici, figli della volontà divina che tutto regge e disegna. Come il saluto di ieri nella parrocchia di San Sergio e Soci davanti a fedeli, catechisti, coro, amministrazione comunale che lo ha omaggiato con le parole del sindaco Salvatore Megna, bambini e famiglie.
Come il dire del sacerdote che si appresta a nuovo ministero, in un nuovo “orto del Signore”, ma lascia il “suo segno”. «Per tante cose – ha detto don Marcello – sento di dirvi grazie. Grazie per come mi avete accolto, mi sono sentito subito a casa in mezzo a voi. Grazie per la pazienza che mi avete donato giorno per giorno. Grazie per i molteplici aiuti concreti e consigli con cui mi avete accompagnato in questi anni. In una parola grazie perché vi ho voluto bene e mi avete voluto bene».
Il grazie cede il posto al futuro. «Ora – ha aggiunto – inizia per me e per voi un nuovo tratto di cammino. Non è uno strappo indolore per me. Un prete non cambia parrocchia come un libro cambia lo scaffale. Si tratta di costruire di nuovo relazioni significative, di capire nuove situazioni, di calarsi in una realtà diversa e più complessa. Per voi si tratta di accogliere, don Alessandro Iannuzzi, che l’Arcivescovo vi ha inviato, di conoscerlo, di entrare in sintonia con lui».
E da buon religioso ha chiesto scusa a «coloro cui non ho forse dato la dovuta attenzione e coloro che ho deluso nelle loro attese».
«Vi chiedo con tutta sincerità – ha insistito -, anzitutto a voi e poi a Dio che sempre è misericordioso, il perdono per le mie azioni, parole e omissioni non conformi al mio essere “Cristiano con voi e Pastore per voi” (sant’Agostino). Per me vi chiedo di mantenere quell’amicizia e quell’affetto che sono cresciuti in questi anni. Vi chiedo un regalo: una preghiera continua che mi accompagni in questo nuovo ministero pastorale al quale il Vescovo Vincenzo mi chiama. Vi chiedo una preghiera perché, mi è chiesto di spalancare il mio piccolo e povero cuore per amare i nuovi fratelli e le nuove sorelle che mi sono affidati e che già inizio a sentire come “cari”».
Infine la certezza. «Non lascio – ha concluso – per stare meglio, lascio sapendo di stare peggio, ma è un “peggio” richiesto dal grande bene dei fratelli. La Madre di Dio e San Rocco però restano sempre con voi e mai vi lasceranno. Loro sempre provvederanno per voi, se da voi verranno invocati con grande fede e amore. Vi lascio nella pace, vi lascio la mia pace, ci lasciamo nella grande pace, perché l’amore sempre genera pace nei nostri cuori».
Don Marcello Froiio, 52enne, originario di Davoli, centro del Basso Ionio Soveratese, ha compiuto gli studi di Baccellierato all’Istiuto Teologico Calabro di Catanzaro e quelli di Diritto Canonico alla Pontificia Università Lateranense di Roma.
È stato vice parroco a Squillace, tredici anni parroco ad Amaroni, sei a San Sostene marina e quattro a Vallefiorita.
È Vicario giudiziale, Presidente del Tribunale Ecclesiastico Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro – Squillace e Giudice del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro.
Da Marcello ad Alessandro, un’altra “successione” è servita.