VERSO LE COMUNALI, “PROGETTO SQUILLACE” LANCIA LA “CITTÀ DELL’ASCOLTO”
La candidata sindaco Anna Maria Mungo: “È nostra intenzione coinvolgere in un dialogo propositivo i cittadini”. Ieri la presentazione agli elettori di candidature e programma
di Franco POLITO
– SQUILLACE (CZ) – 10 MAGGIO 2024 – “Rialziamoci Insieme”: Anna Maria Mungo, avvocato 55enne, riparte da questo slogan e ritenta la scalata alla fascia tricolare di sindaco a Squillace.
Nel 2019 si imbarcò nell’avventura alla testa di “Squillace in Movimento”.
Le elezioni comunali dei prossimi 8 e 9 giugno, invece, la vedranno capolista della coalizione civica “Progetto Squillace”.
Nel mezzo c’è stata la consiliatura tra gli scranni dell’opposizione.
Ieri sera, alla Casa delle Culture, giù gli ultimi veli con la presentazione ufficiale di candidature e programma elettorale.
Introdotta dal giornalista Paolo Cristofaro, la serata è snella e veloce.
Pochi fronzoli, ma tanta sostanza.
A cominciare dal telegramma su «cinque anni di opposizione strutturata – esordisce la Mungo – silente ma efficace, scandita da impegno serio e dalla volontà di non tradire gli elettori.
Un’opposizione senza il ricorso a vuoti proclami ma basata su azioni che, in alcuni casi, hanno determinato il cambio di impostazione alla politica della maggioranza».
Su tutto, il “no” alla politicizzazione degli uffici comunali.
«Dal 2021 – ricorda la Mungo – il sindaco detiene la delega di tributi e finanze”.
Ora, però, c’è da pensare al futuro della città.
Quello più immediato si chiama stagione estiva e scuola.
Lo farà con i suoi “compagni di viaggio”.
Tra conferme rispetto al precendete schieramento e nuovi ingressi, “Progetto Squillace” candida alla carica di consigliere: Valerio Accorinti, Anna Maria Catalano, Vittorio G. Froio, Francesco Lioi, Francesco Manoiero, Alessandro Mauro, Marilena Mitra, Luca Occhionorelli, Franco Scicchitano, Saverio Settembrino, Antonio Varano e Anna Maria Voci.
«Le prossime elezioni – insiste la candidata a sindaco – saranno un’ opportunità da non sprecare.
Lo dobbiamo ai nostri figli, ai quali è necessario assicurare motivi per restare e non prospettarsi un avvenire fuori dalla Calabria.
Per loro pensiamo a una formazione che coniughi sacrificio, passione e la certezza di un futuro nella propria terra.
Lo dobbiamo agli anziani e ai fragili, dei quali occorre assicurare diritti e tutela.
Lo dobbiamo al nostro territorio, in piena stasi da oltre un decennio, e alla città, declassata e surclassata.
Lo dobbiamo al tessuto sociale, dilaniato da scelte discutibili politicamente e collettivamente».
Anna Maria Mungo è convinta: «La differenza la faranno gli uomini le donne di questa squadra, uomini e donne capaci e, soprattutto, dotati delle competenze per tramutare le parole in azioni con l’obiettivo di un cambio di rotta incisivo e decisivo e con il chiaro intento di “istruire”, in una chiara logica di ricambio intergenerazionale, chi verrà dopo di noi».
Cittadinanza attiva e città dell’intesa e della condivisione: Anna Maria Mungo intende farne due must irrinunciabili del suo programma elettorale, visto non come un “libro dei sogni” ma, al contrario, come un “incubatore di idee”.
Un programma in divenire e in continua evoluzione.
Un documento che si aggiorni grazie all’ascolto della gente e si adegui alle mutate esigenze della comunità con soluzioni e proposte idonee, fattibili e praticabili.
Nove i punti con cui, nei prossimi cinque anni di governo, mettere mano a: legalità, Casa della salute, volontariato, patrimonio storico – culturale, turismo scolastico e religioso, artigianato, una scuola di musica da intitolare a “Don Saverio Carnevale”, digitalizzazione, turismo religioso, sport, artigianato, trasformazione digitale, cura degli animali, randagismo e territorio.
«È nostra intenzione – fa sapere la Mungo – coinvolgere in un dialogo propositivo cittadini, associazioni, categorie economiche e comuni vicini con i quali dare vita a “forze territoriali” che si interfaccino con le istituzioni superiori».
A fare da collante a uomini, territori e idee il simbolo.
La scelta è caduta sul “Ponte di Ghetterello” o “Ponte del Diavolo”.
Un sito storico di Squillace, intorno al quale ruotano miti e leggende metropolitane.
Collocato fuori dal contesto cittadino, è stato individuato per significare il collegamento di unità territoriale e sociale (a cui punta “Progetto Squillace”) tra borgo e marina, contrade (Fiasco Baldaya in testa) e zone centrali, tradizione agricola e artigianato dell’argilla, vestigia e mare.
«Vogliamo “rialzarci tutti insieme” – conclude Anna Maria Mungo -. Lo faremo con le nostre idee, i nostri valori e la forza di trasformare i buoni propositi in risultati».